A volte puo’ bastare una foto ad accendere gli animi. Lo sanno ormai bene tutti quelli che utilizzano, in maniera più o meno cosciente, le potenzialità dei social network e anche Amina, volto tunisino della contestazione, che è apparsa sul conto Twitter francese delle Femen nell’abituale tenuta scoperta che caratterizza le militanti del gruppo e con in aggiunta un cocktail molotov in mano. Ripresa nell’atto di accendere la miccia cartacea della bottiglia con la sigaretta stretta tra le labbra e la scritta “We don’t need your dimocracy”, accompagnata dal messaggio “Amina proteste contre la fausse démocratie des islamistes tunisiens”, la giovane donna, a due settimane dalla sua uscita di prigione, torna a far parlare di sé.
"WE DON'T NEED YOUR DEMOCRACY"
Amina proteste contre la fausse démocratie des islamistes tunisiens. pic.twitter.com/qCfuV8tEPu— FEMEN France (@Femen_France) August 15, 2013
Capelli corti di un rosso brillante e vestita unicamente di un jeans chiaro, la diciottenne arrestata quasi tre mesi fa in possesso di un lacrimogeno dopo aver dipinto la parola “Femen” sul muro di un cimitero per denunciare un assemblamento salafista vietato dalle autorità, torna a parlare a qualche settimana dalla sue liberazione, avvenuta il primo agosto e lo fa attraverso un’immagine forte, cinguettata dalla Francia quando sulla sua testa pesa ancora un’accusa di profanazione e la data del suo processo non è ancora stata fissata.
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