La foto di Amina
Amina Tyler, la tunisina divenuta famosa per aver postato su Internet una fotografia del suo corpo nudo ispirandosi alle attiviste ucraine Femen, e' scomparsa da venerdì e di lei non si sa più nulla. A lanciare l'allarme e' stata la madre della giovane, preoccupata per la figlia che da sei anni e' sotto "trattamento psichiatrico". La donna ha riferito di aver parlato con il medico che ce l'ha in cura, annunciando l'intenzione di presentare denuncia al ministero degli Interni e respingendo con forza la tesi di alcuni gruppi per i diritti delle donne secondo cui la ragazza sarebbe stata sequestrata dalla sua stessa famiglia.
LA MADRE. "Alcuni gruppi stanno sfruttando la storia di mia figlia a sue spese", ha aggiunto, sottolineando che "non c'e' mai stato nessun rapimento. Stiamo solo tentando di proteggere nostra figlia impedendole di uscire da sola, per la sua sicurezza". Diversa la versione che la stesa Amina ha dato a una delle leader delle Femen ucraine, Inna Shevchenko, contattata via skype dopo essere riuscita a fuggire. Parlando da un luogo segreto, Amina ha raccontato di essere stata picchiata da suo zio e da suo cugino e di essere stata portata in un villaggio remoto dove le sono stati somministrati potenti sedativi. "Mi hanno forzato a leggere il Corano" e "tutti i giorni mi insegnavano la morale" e "mi portavano dall'imam", ha raccontato Amina, confessando di essere stata anche sottoposta all'umiliante test della verginità, un'esperienza "orribile" "contro la mia volontà". ''Non lascerò la Tunisia prima di fare una nuova protesta in topless''. Nel collegamento via skype Amina, incoraggiata da una delle attiviste, assicura che continuerà la sua battaglia per i diritti delle donne.
LA FOTO. Il mese scorso, le foto di Amina che rivendica la proprietà del suo corpo esponendolo hanno fatto il giro del mondo e provocato le ire degli islamisti tunisini. Rischia fino a sei mesi di carcere per oltraggio alla morale. Poco dopo, la giovane in un'intervista aveva espresso il desiderio di lasciare il Paese maghrebino per timore per la sua vita.
lunedì, 15 aprile 2013
Via: tg1.rai.it
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