Attivista di Femen a seno nudo contro il patriarca Kirill a Kyiv

Roma, 26 lug. (TMNews) - Un'attivista delle Femen, il gruppo femminista ucraino noto per le sue caratteristiche proteste in topless, è riuscita a denudarsi il seno di fronte al patriarca di tutte le Russie Kirill, pochi minuti dopo che il capo della chiesa ortodossa russa ha messo piede sulla pista dell'aeroporto di Kyiv. La giovane donna è riuscita a sfuggire alla presa di un robusto prete e di un agente di sicurezza che cercavano di bloccarla a pochi metri da Kirill ed è riuscita a correre verso il patriarca nell'apparente tentativo di avere un contatto fisico.

La militante, che aveva le parole "Kill Kirill" scritte sulla schiena nuda, protestava contro l'influenza della chiesa ortodossa russa in Ucraina e per la detenzione della band punk Pussy Riot, sotto processo in Russia per aver inscenato una "preghiera anti-Putin" nella cattedrale di Cristo il Salvatore. irill, che ha visto la ragazza arrivare quasi a poterlo toccare, ha mantenuto il sangue freddo e non ha accennato ad alcuna visibile reazione. Il tutto è avvenuto sulla pista dell'aeroporto di Kyiv dalla quale l'alto prelato era in partenza.

La piacente manifestante, che indossava solo dei jeans, è riuscita a urlare sul volto del patriarca: "Vai via!" Poi è stata acciuffata. Le femen, che sono note per iniziative audaci di questa natura, hanno dichiarato di essere contro Kirill perché lo considerano ispiratore degli "arresti illegali di attivisti anti-Putin". Il riferimento è alle tre componenti della band punk Pussy Riot, che rischiano sette anni di carcere per aver inscenato un brano offensivo per la chiesa russa e per il presidente Vladimir Putin all'interno della cattedrare di Cristo Salvatore a Mosca.

"E' assolutamente disdicevole che la gente tenti di gettare un'ombra sull'inizio della visita del patriarca Kirill in Ucraina con azioni di questo tipo", ha detto il servizio stampa di Kirill, il diacono Alexander Volkov. Le regolari visite di Kirill sono viste in maniera sospetta anche dai nazionalisti, che le considerano un tentativo d'ingerenza russo.

Int