Draghi e l`ex ”Femen” – Rinascita.eu

Questo il testo del “manifestino” scoriandolato sulla testa di Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, durante una conferenza stampa, da un’ex “femen” che si dichiara ora “free lance”:  “Non mi aspetto che questa istituzione illegittima ascolti la mia voce, né a capisca il mio messaggio”. L’attivista si definisce una “farfalla che manda un messaggio” ma avverte  di “stare attenti a quello che sta per succedere” perché “riporteremo il potere alle nostre vite, il debito della BCE non è stato ancora pagato”. “E mentre la Bce può solo persistere nella sua egemonia autocratica, dipendendo da stati di polizia e sorveglianza, alla fine, ogni giorno la violenza è radicata qui. Noi troveremo le nostre risposte radicali e agiremo senza violenza contro questi disastri umani. Perchè non accetteremo la favola malata che la Bce vuole imporre a tutti, dove anche la libertà di parola e la dignità possono essere vendute alla banca, al fine di sopravvivere. Nel persistere nella sua arroganza contro la gente, la Bce aumenta pericolosamente il debito che ha verso di essa. Una conferenza stampa non basta a definirla democrazia”. 
L’attivista tedesca 22enne, Josephine Witt, che è salita il 15 aprile sulla scrivania di Draghi indossando una maglietta con il logo ” ECB Dick-tatorship “ (una volgarizzazione del termine inglese di "dittatura"), uno slogan che ha ripetutamente mentre è stata portata via dalle guardie di sicurezza aveva lanciato copie cartacee delle sue richieste a Draghi e gli ha lanciato dei “coriandoli” ricavati sminuzzando il suo stesso manifesto.
Josephine Witt, che si era accreditata facilmente come giornalista di una testata che non rappresentava, dopo il suo fermo di polizia per un paio d’ore, ha spiegato che il suo gesto era una risposta a una BCE “non democratica”. “L’attacco con i coriandoli non è stata un’azione delle Femen: mi spiace. Mi considero un’attivista freelance. Sono una ex Femen, protesta libera!”. Così ha scritto sul suo profilo Twitter. La ragazza ha aggiunto che le recenti proteste a Francoforte durante l’apertura dei nuovi uffici della BCE – una mega struttura costata ai contribuenti della cosiddetta Unione Europea una voklta e mezzo i costi complessivi annuali delle politiche, ad esempio, di contrasto all’immigrazione clandestina - erano una reazione alla leadership di Draghi “che non ha mai avuto un mandato, non è mai stato eletto”, ha detto.
La  Witt si oppone a suo modo a quello che descrive come “neo-liberalismo europeo”, e sostiene che la BCE non può agire “senza uno stato di sorveglianza, di polizia e violenza”.
L’attivista free lance ha dichiarato di battersi “per la salvezza della Grecia, e per tutti i paesi del Mediterraneo.” E che ha l’obiettivo di introdurre un nuovo ordine politico per sostituire l’Unione europea.

Articolo letto: 1 volte (17 Aprile 2015)

Via: rinascita.eu


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