Sono iniziati gli europei in Polonia e in Ucraina, e come volevasi dimostrare sono arrivate anche le attiviste del movimento Femen ad accendere ancora di più gli animi dei tifosi che si sono riversati in massa alle partite in calendario.
Dunque, non solo sport agli Europei di calcio 2012, ma anche attenzione mediatica al movimento femminista e alle loro motivazioni, infatti le Femen hanno colto a pieno l’occasione di visibilità offerta dagli Europei di calcio 2012.
Durante la giornata di apertura della manifestazione sportiva che ha richiamato turisti, appassionati e media da tutto il mondo, hanno presidiato lo stadio con il messaggio “Spendete soldi per gli stadi, ma non per ricostruire il paese“.
" Le donne ucraine hanno la pessima reputazione di essere belle, bambole sessuali a buon prezzo e i tifosi non faranno che rafforzare questa immagine", aveva dichiarato alla stampa nei giorni scorsi la fondatrice di Femen, Anna Gutsol.
In più appena prima qualche minuto dal calcio d'inizio, quattro ragazze si sono fatte strada tra la folla dei tifosi assiepati all'ingresso del nuovo stadio nazionale della capitale polacca. Le ragazze, come da prassi, avevano il seno scoperto con su scritto "Fuck" e sul ventre "Euro 2012" e poi ripetuto sulla schiena. Le ragazze hanno urlato il loro slogan a pieni polmoni, spruzzando con gli estintori schiuma sui tifosi e gridando “ I politici hanno speso soldi per costruire gli stadi ma non fanno nulla per risolvere altri problemi, compreso quella della prostituzione".
Le attiviste sono ormai famose per il loro modo di schierarsi contro la prostituzione e lo stereotipo secondo cui le ragazze dell’est siano più propense al sesso a pagamento: nude e con il corpo dipinto e pieno di scritte di protesta.
Di fuoco le dichiarazioni di molte attiviste a mezzo stampa “Già da due anni stiamo denunciando i problemi che affliggeranno l'Ucraina con Euro 2012 - dice Inna. “E' già successo, l'Ucraina si è trasformata in un grande bordello. Chiunque sa che in questo Paese è facile per gli uomini soddisfare i propri istinti sessuali. E' come un fast food".
La rabbia delle Femen si scaglia con il governo e con l'Uefa "che stanno organizzando il campionato in questo Paese perché qui si possono guadagnare soldi in maniera molto facile. Qui – prosegue la giovane attivista - ci sono donne molto belle ma anche molto povere e poco istruite che non hanno alternative diverse dall'essere schiave a casa, al lavoro o nel mercato della prostituzione".
"Il governo ucraino ha interesse a sviluppare la prostituzione perché è davvero un buon business", con il quale "loro fanno soldi, la ragione è molto semplice".
Da 3 anni le Femen, che hanno la loro sede principale a Kyiv, lottano contro la prostituzione, il turismo sessuale e le molestie sessuali nei confronti delle universitarie ucraine.
Gaia Gerbino
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