Everyday Rebellion – L’arte di cambiare il mondo, di Arash e Arman …

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Il concetto classico di rivoluzione è spesso associato all’idea che per cambiare lo stato delle cose sia necessario un atto di violenza. Everyday Rebellion mostra invece come forme di protesta pacifica possano avere risultati concreti in un’epoca, e soprattutto in un momento storico, dominati dal dilagare di conflitti armati, stragi ingiustificate e crimini atroci.
I fratelli Riahi, rifugiati politici fuggiti dall’Iran all’inizio degli anni ’80, sono partiti dalla loro esperienza personale per dare voce agli attivisti di diversi paesi che ogni giorno lottano in maniera innovativa contro l’oppressione e la violazione dei diritti umani. Il documentario segue infatti il movimento Occupy Wall Street di New York, le Femen ucraine, gli Indignados spagnoli e alcune rivolte che recentemente si sono diffuse in Siria, Egitto e Iran. Accanto al film è poi nata una piattaforma che, sfruttando le potenzialità del web 2.0, permette un aggiornamento costante nel tempo attraverso la condivisione di video e articoli.

L’obiettivo dichiarato di un progetto così ambizioso è di raccontare non tanto le ragioni sociali e politiche alla base di ogni singolo gruppo quanto le comuni strategie di non-violenza e resistenza civile: le palline colorate con scritto sopra un messaggio che invadono le strade; i volantini appesi ai muri che si srotolano da soli; le tattiche di comunicazione fisica e verbale per evitare guai con la polizia; i palloncini che scoppiano in aria rilasciando volantini anonimi. Una scelta oltremodo azzardata, che se da un lato si rivela utile a testimoniare il malessere collettivo, dall’altro fallisce proprio nel tentativo di connettere tutte queste realtà che restano isolate in un discorso cinematografico frammentato. Il montaggio, pur alternando alle varie esperienze una serie di interviste a esperti in materia (tra cui il serbo Srđa Popović, fondatore di Otpor! e di CANVAS, organizzazione no-profit mossa da princìpi democratici), produce un flusso indistinto di immagini che restituisce allo spettatore un senso di incompiuta e generalizzata informazione.

Everyday Rebellion sembra allora mirare all’arte come suggerisce il sottotitolo, a quella creatività esibita sui corpi (il caso delle Femen) e sui muri (i graffiti del duo IcySot), idealizzando una riflessione complessa sulla natura del potere e sulle (reali) possibilità di contrastarlo.

Titolo originale: Everyday Rebellion
Regia: Arash e Arman Riahi
Interpreti: Femen, The Yes Men, Reverend Billy, Srđa Popović, Mana Neyestani, Aliaa Elmahdy, IcySot
Origine: Austria, Svizzera, 2013
Distribuzione: Officine UBU
Durata: 118’

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Via: sentieriselvaggi.it


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