I movimenti pacifici raccontati in Everyday Rebellion, un progetto cross-mediale che combina documentario, piattaforma web e servizi interattivi
Distribuito lo scorso 11 settembre da Officine Ubu, Everyday Rebellion – L’arte di cambiare il mondo dei fratelli iraniani Arman e Arash Riahi è un intelligente progetto cross-mediale che unisce il documentario vero e proprio ad una piattaforma web e a servizi interattivi (come l’applicazione per smartphone) col fine ultimo di voler ragionare sui diversi movimenti di disobbedienza civile presenti in tutto il mondo.
Tracciando un filo conduttore comune tra il newyorkese Occupy Wall Street, le Primavere arabe, gli Indignados spagnoli e le militanti femministe ucraine di Femen, il documentario racconta come possa essere espresso il proprio dissenso politico in forme pacifiche, che, come testimoniato anche da un recente studio americano, ottengono un successo due volte maggiore rispetto alle proteste violente. Ad unire realtà così lontane, tanto geograficamente quanto culturalmente, oltre alla necessità di portare avanti una ribellione “bianca”, c’è il ricorso alla creatività: come il modo escogitato da Occupy di Wall Street per cancellare i debiti, i graffiti degli artisti iraniani Icy Sot, o i volantini nei palloncini degli antagonisti di Damasco.
Altro elemento importante nelle mobilitazioni è l’utilizzo dei Social Media, fortissimi strumenti per organizzare, diffondere e supportare il coinvolgimento fisico dei manifestanti. Centrale è poi nel documentario la storia di Inna Shevchenko, una delle fondatrici del movimento ucraino Femen, che parla di come hanno saputo sfruttare il proprio corpo e la nudità con un fine politico, per combattere il patriarcato, le imposizione della Chiesa e la repressione sessuale.
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