Quando abbiamo ideato questo sito lo abbiamo fatto pensando alle donne, quelle con la D maiuscola, ai loro diritti, ai loro svaghi, alle loro passioni e a tutto ciò che riguarda la loro vita. Pensiamo che la libertà di espressione e la parità dei diritti tra uomo e donna siano sacrosanti, e ci batteremo fino alla fine perchè tramite noi le donne possano sempre dire quello che pensano e provano, nel loro intimo e nella società.
Però c’è un limite, c’è sempre un limite, alto o basso che sia, c’è. C’è il limite della decenza, il limite del pudore, il limite del buon costume e per ultimo il limite del rispetto delle scelte altrui.
Femen, lotta per la parità dei diritti tra uomo e della donna, ma stavolta esagerano
Ci sono poi donne che decidono di battersi con più impegno, con più ‘armi’, con più astio per i diritti che non sente di avere, e non avremmo nulla in contrario se queste battaglie fossero fatte nel rispetto di chi si ha di fronte. Sicuramente tutti avrete sentito del caso ‘Femen a San Pietro‘ per manifestare contro la decisione di Papa Francesco di partecipare al Parlamento Europeo di Strasburgo il 25 Novembre prossimo, un caso che sta facendo il giro del mondo, indignando i più per lo squallido spettacolo di cui si sono rese attrici le Ucraine Femen. Ma facciamo un passo indietro.
Femen ad AnnoUno dalla Innocenzi, critiche anche dalla famiglia Renzi
Prima di recarsi mezze nude in pieno centro a San Pietro per manifestare contro la presenza del Papa a Strasburgo, pochi giorni fa cinque attiviste Femen erano state invitate da Giulia Innocenzi ad AnnoUno, programma della televisione pubblica, per poter innalzare il loro grido di protesta contro il Papa, scrivendo sui loro seni ‘Pope is not a politician‘ (il Papa non è un politico). Una delle attiviste, come potrete vedere nel video sottostante, ha più e più volte ribadito che secondo loro il Papa non è un politico, e quindi la sua presenza a Strasburgo ‘sporcherebbe’ il suo ruolo, ‘Dio non è un mago’, gridavano, credendo forse di accaparrarsi parecchi plausi dal pubblico. Qualcosa però va storto, qualcosa che la sprovveduta Innocenzi non aveva calcolato, lo sdegno da parte di gran parte del suo pubblico per un messaggio così tanto forte fatto nei confronti del Papa e della Chiesa. Alcuni ospiti della trasmissione dopo il teatrino femminile hanno deciso di lasciare lo studio, altri hanno iniziato a dimostrare il loro disappunto per la scelta poco felice di mandare sulla televisione pubblica un messaggio così poco rispettoso: soltanto la Innocenti ha più volte difeso la sua decisione dicendo di ammirare queste donne, e di essere orgogliosa di averle nel suo programma ‘donne che lottano con le loro armi, che usano i loro corpi per dire NO al potere maschile’, ma qualcuno in studio, particolarmente infervorato, le ha aperto gli occhi chiedendole ‘questo spettacolo è stato un NO alla disugualianza dei diritti tra uomo e donna?’, Giulia, questa volta hai decisamente perso il senno.
A puntare il dito contro la scelta della Innocenzi è stata anche la famiglia del Premier Renzi. La sorella, Matilde Renzi, commenta così le attiviste “Io le Femen le manderei negli stati islamici, in particolare in quelli dove crocifiggono i cristiani o li bruciano vivi. Vadano a manifestare nude in quei posti se hanno coraggio. Questa è trasgressione altro che andare daq quella ‘brava’ giornalista”
Femen a San Pietro, lo ‘show’ blasfemo
Non contente del forse poco scalpore attenuto dalla partecipazione alla trasmissione Announo, le attiviste hanno deciso di osare di più, di ‘scendere in campo’, ma forse stavolta il campo scelto per la loro battaglia e le armi usate, sono stati davvero esagerati. Tre Femen, come potrete vedere nel secondo video in basso, si sono recate di prima mattina a San Pietro, vestite di nero e vistosamente truccate, attirando già così l’attenzione di parecchi passanti e turisti. Le ragazze hanno poi deciso di spogliarsi per mettere in atto la loro protesta, sempre nei confronti del Papa, utilizzando in più un crocifisso ognuna, paragonandolo ad un sex toy, avvicinandolo al loro fondoschiena. La reazione della polizia è stata immediata, anche se purtroppo per alcuni secondi lo spettacolo blasfemo e offensivo ha avuto luogo.
Ora, noi ribadiamo la nostra voglia di dare voce alle donne, ai loro diritti, ai loro pensieri, ma questa volta noi diciamo NO. NO all’offesa di cui siamo stati spettatori, NO all’uso di oggetti sacri per ‘difendere i propri diritti’ offendendoli automaticamente altri. Siamo in un paese libero, è vero, ma la decenza ed il rispetto devono essere alla base di ogni nostra richiesta di parità.
Clicca qui per il video delle Femen a AnnoUno
Clicca qui per il video delle Femen a San Pietro
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Via: chedonna.it
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