L’associazione femminista Femen torna a far parlare di sé: questa volta le giovani ucraine hanno preso di mira la sede della “Gazprom” (colosso russo del gas) a Mosca, esibendo sui loro cartelloni e sui loro torsi nudi (temperatura: meno 25 gradi) slogan come “Gas racket”, “Spegni la Gazprom”, “Pidocchi puzzolenti”, “Miller uguale Muller” (il primo amministratore delegato della società russa, il secondo capo delle SS).
Una delle attiviste è riuscita anche a issare una bandiera ucraina sul tetto di uno degli edifici del quartier generale di “Gazprom”. Il blitz, contro cui è intervenuta la polizia, è stato spiegato come una protesta al “terrore del gas usato da Gazprom contro l’Ucraina in un periodo estremamente freddo”, che ha causato decine di morti. Femen ha chiesto di rivedere i prezzi del metano russo definiti “micidiali”, stessa richiesta inutilmente tentata, tempo fa, dalla leadership ucraina.
Via: universy.it
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