di Adriana Terzo
Nudité, lutte, liberté: con questa versione rivisitata del motto della Republique Française, il gruppo femminista Femen, nato in Ucraina, è sbarcato a Parigi dove oggi ha tenuto una manifestazione pubblica alla Goutte d'Or nel 18mo arrondissement - quartiere popolare e multiculturale nel nord della capitale francese - per l'inaugurazione del loro primo Centro internazionale. Le giovani femministe, diventate celebri per le loro proteste a seno nudo contro le violazioni dei diritti delle donne, hanno sfilato a petto nudo e con scritte inneggianti alla laicità e contro le restrizioni associate alla religione islamica.
''In Francia le donne non si vergognano di dire che sono femministe, mentre nel mio Paese è tabù'', ha spiegato ai presenti Inna Shevchenko, una delle esponenti più note delle Femen, rifugiatasi a Parigi qualche tempo fa dopo una rocambolesca fuga dall'Ucraina, dove temeva rappresaglie in seguito alla dimostrazione di sostegno alle Pussy Riot russe. ''Per questo - ha aggiunto - apriamo qui un centro internazionale di preparazione, per le femministe che si trasformeranno in soldate''. Lo spazio, ospitato nei locali di un teatro alla Goutte d'or servirà da centro di reclutamento e training per nuove attiviste, che saranno sottoposte ad un allenamento "fisico, intellettuale e morale" sulle modalità di protesta del gruppo e la sua filosofia, ma anche sulle tecniche più efficaci per sfuggire ai poliziotti.
La pagina di Facebook di Femen riporta il motto della nudité sotto un tricolore con l'effigie di Marianna con fiori fra i capelli come nell'era hippie, e un altro slogan: "La donna è il nostro Dio, la protesta la nostra missione, la nostra arma i seni nudi!". La nuova sede di Parigi, spiega la pagina di Facebook, "si occuperà di addestrare le attiviste per le azioni nell'Unione europea, l'ufficio di Kyiv le preparerà a lavorare in paesi ad alto rischio della Comunità degli Stati indipendenti (Csi, che comprende molti paesi dell'ex Unione Sovietica)". Nel futuro il gruppo prevede di aprire centri a New York, Montreal e San Paolo, e a più lungo termine, anche in Israele.
Via: globalist.it
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