Kyiv, 10 aprile 2012 - Militanti femministe ucraine FEMEN, note per le loro spettacolari proteste in topless, si sono barricate nella torre campanaria della cattedrale di Santa Sofia, a Kyiv, per protestare contro la proposta di legge che, con l’avallo della Chiesa, vieterebbe l’aborto.

Le donne si sono arrampicate sulla torre campanaria e si sono tolte le magliette, restando a seno nudo e urlando contro “il complotto criminale tra la Chiesa e lo Stato”. Hanno anche abbassato uno striscione nero, con su scritta la parola “stop”, dalla bella torre blu e bianca della cattedrale che appartiene agli Uniati della Chiesa cattolica orientale.

La Chiesa greco-cattolica, conosciuti anche come uniate, è la terza confessione ucraina e, assieme ai rappresentanti della Chiesa cattolica romana, ha chiesto al Parlamento ucraino di vietare l’aborto. Il parlamentare d’opposizione Andri Shkil ha presentato una proposta al Parlamento che vieta l’interruzione volontaria di gravidanza, con poche eccezioni.  A dire del parlamentare, questa norma dovrebbe far aumentare il tasso di nascite nel Paese ex sovietico, dopo che la popolazione è crollata da 52 a 46 milioni negli ultimi 12 anni.

“Un milione di coppie in Ucraina è sterile, 868mila di queste a causa della sterilità femminile, che nell’80 per cento dei casi è causata da aborti”, ha affermato in una nota d’accompagnamento alla proposta di legge. L’aborto è attualmente legale in Ucraina entro i tre mesi dal concepimento e, in alcuni casi, entro la 22ma settimana. La proposta di legge vieterebbe gli aborti in quasi tutti i casi, con l’eccezione di quelli dovuti a emergenze mediche. Il numero di aborti in Ucraina ha raggiunto un milione negli anni ‘90. Lo scorso anno è sceso a 156mila rispetto a 492mila nascite, secondo il ministero della Sanità.
 

Via: qn.quotidiano.net

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