Con il titolo provocatorio Femen partout, féminisme nulle part "lemondediplomatique.fr" pubblica, a firma di Mona Chollet, un’interessante analisi che parte dall’impatto mediatico del collettivo di origine ukraina Femen, trapiantato in Francia da più di un anno, e - viceversa - dalla scarsa attenzione mediatica alle rivendicazionii delle femministe che avrebbero - ironicamente, è ovvio - "il cattivo gusto di lottare per i loro diritti tutte vestite".
Ricco di citazioni delle Femen, nonché di riferimenti ad una serie di articoli e saggi sulla questione, l’articolo pone interrogativi su questo movimento che si dichiara femminista ma che accetta la logica che la nudità sia il solo modo di provocare l’attenzione in una società a dominazione maschile. Uno pseudo-femminismo? Quale il rapporto fra "nudità" e "libertà di vestirsi come si vuole"?
Via: womenews.net
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