Femen, il gruppo di femministe ucraine noto per le proteste pubbliche in cui le attiviste si spogliano, ha dato vita ad un’azione dimostrativa nella cattedrale di Kyiv. Cinque donne sono salite sulla torre campanaria della chiesa di Santa Sofia per protestare contro la nuova proposta di legge sull’aborto. La normativa discussa in Parlamento intende limitare i diritti delle donne per quanto riguarda l’interruzione della gravidanza, consentendo l’aborto solo in caso di pericolo di vita. Attualmente in Ucraina l’aborto è legale fino alla dodicesima settimana, in casi particolari fino alle ventiduesima. Femen denuncia l’influenza delle chiese nel modificare la legislazione in senso restrittivo.
Le attiviste si sono barricate sulla torre e, nude, hanno suonato le campane, scandito slogan quali ‘Figli nostri – scelta nostra‘, esposto cartelli con scritte polemiche quali ‘Figli, chiesa, cucina‘ e ‘Non partorisco per te‘. Hanno anche srotolato uno striscione lungo la torre con una enorme scritta ‘Stop‘ (con tanto di “t” a forma di croce ortodossa). Poco dopo, sono state arrestate dalle forze dell’ordine, che ha fatto irruzione nella chiesa.
Non è la prima volta che Femen protesta contro le religioni che negano i diritti delle donne. Islam compreso: a fine marzo ad esempio hanno protestato a Parigi contro la sharia, che impone il velo e limita la libertà della donna. Una forma di protesta, quella di Femen a Kyiv, che ricorda l’incursione del gruppo punk Pussy Riot nella cattedrale ortodossa del Santissimo Salvatore a Mosca.
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