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La polizia ucraina ha rinvenuto presso una sede delle Femen armi ed esplosivi, nonché immagini di Putin e del patriarca Kiril corredati da disegni di mirini. Ora le attiviste potrebbero essere accusate di complotto.
-Redazione- -28 agosto 2013- Il rischio, ora, è che vengano accusate di aver attentato alla vita di Vladimir Putin e del Patriarca russo Kiril.
Solo le Femen, finite nel mirino della polizia ucraina. Secondo quanto riferito da alcune fonti, la gli agenti di Kyiv avrebbero ricevuto una telefonata anonima, in cui venivano avvisati della presenza di armi all'interno di un edificio della capitale Kyiv, sede del gruppo femminista.
Una volta intervenuti, avrebbero rinvenuto presso i locali degli attivisti una pistola e una granata nascoste dietro dei pannelli mobili, nonché volantini rappresentanti mirini sui volti del Patriarca russo e di Putin, entrambi recatisi in Ucraina la scorsa settimana per le celebrazioni del 1025esimo anniversario del battesimo di Kyiv.
Portate presso la centrale di polizia, le attiviste sono state accusate di possesso illegale di armi ed esplosivi, ma non vi è stato nessun arresto. Il locale è stato posto sotto sigillo, ma ciò che temono maggiormente le femministe è di essere incriminate di aver complottato contro la vita dei due uomini di potere. Per questo, respingono qualsiasi accusa e definiscono il tutto una "provocazione governativa".
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