UDINE. Sedici appuntamenti da domani al 4 aprile, un hashtag e uno sguardo alle donne che hanno saputo affermarsi per dire che «no, la discriminazione di genere non è cosa superata». Dopo la pausa dello scorso anno, Calendidonna torna a esplorare l’universo femminile nel segno di Femen, il movimento di protesta ucraino eletto a simbolo del festival 2104.
«Calendidonna è uno dei grandi appuntamenti culturali della città e siamo pertanto lieti di riproporlo quest’anno – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Una rassegna che ci aiuterà a riflettere ancora una volta sulle complesse cause che continuano a ostacolare una reale parità di genere. Vogliamo perà dare un messaggio di fiducia, garantendo spazio alle tante donne che ce l’hanno fatta, nel lavoro e nella società».
La rassegna, ideata e realizzata dagli assessorati alla Cultura e al Decentramento e dalla commissione Pari Opportunità, in collaborazione con il Centro Espressioni Cinematografiche, il CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG e la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, quest’anno – come si è detto – ha il volto provocatorio di Femen.
Sulle locandine di questa edizione, infatti, campeggiano le immagini delle donne ucraine che da ormai sei anni si batte contro tutte le prevaricazioni e in particolare contro lo sfruttamento e il turismo sessuale. Un’edizione, questa del 2014, che non poteva non avere anche una connotazione social, assicurata dall’hashtag #udineperledonne, che fa anche da sottotitolo all’evento.
Eventi dell’8 marzo. Doppio appuntamento nel giorno della minosa. Alle 17 l’Oratorio del Cristo ospiterà l’incontro Calendidonna 2007-2014: tracce di speranza. Renata Pisu, Vanna Vannuccini e Nabila Zayati, giornaliste e scrittrici già ospiti della rassegna, si confronteranno sull’entità dei cambiamenti verificatisi in anni recenti.
La sera, alle 21 al Palamostre, il Circolo Dardi “Montanaru”, in collaborazione con il Teatro Club Udine, presenterà Confini di donna. Incroci al femminile tra Friuli e Sardegna. Sul palco Elena Ledda, protagonista del canto insulare, e Nicoletta Oscuro, attrice e regista della scena regionale.
Programma. Ad aprire Calendidonna 2014, domani alle 18, alla Civica Joppi, la presentazione del libro La Costituente: storia di Teresa Mattei, di e con Patrizia Pacini. Lo stesso giorno, alle 20.30, al Visionario è in programma la proiezione del documentario Pussy Riot. A Punk Prayer, di Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin. Libri al femminile anche giovedì 6, alle 16.30 alla Libreria Friuli, con la presentazione di Né Dio né la legge, la Cina e il caos armonico, di e con Renata Pisu.
Lo stesso giorno e alla stessa ora l’Oratorio del Cristo ospiterà la lezione-spettacolo Il ruolo della donna nella commedia dell’arte, a cura della Nico Pepe. Il ruolo delle donne antifasciste e resistenti sarà il tema al centro della conferenza Le rose di Ravensbrück, in programma venerdì 7, alle 18.30, in sala Aiace, con proiezione del video di Ambra Laurenzi sul campo di concentramento di Ravensbrück.
Mercoledì 11 marzo i riflettori si accenderanno sulle testimonial dell’edizione 2014: alle 18 la Joppi ospiterà la presentazione del libro Femen. La nuova rivoluzione femminista, di e con Maria Grazia Turri.
L’ultimo appuntamento con i “libri al femminile” presenterà invece, mercoledì 19 alle 18, sempre alla Joppi, L’amore amico e altre storie, di e con Giuliana Iaschi. Tra gli eventi clou, lo spettacolo teatrale African Requiem. 20 marzo 1994 appunti di fine giornata, proposto domenica 23 marzo alle 21, al Palamostre, dal Teatro Club Udine.
Le attrici Isabella Ragonese e Luisa Cattaneo rievocheranno, sulla partitura di Stefano Massini, la figura di Ilaria Alpi, nel ventennale del suo omicidio, perpetrato nel caos della Somalia ex italiana. Le politiche per il contrasto alla violenza di genere saranno al centro dell’incontro La voce del lupo, sabato 29, alle 18, nell’auditorium Zanon.
Chiuderà l’edizione 2014 di Calendidonna, venerdì 4 aprile alle 18 in sala Aiace, l’incontro con l’economista Fiorella Kostoris, tra le 20 protagoniste de La mia patria è il mondo intero, di Elisabetta Pozzetto.
Via: messaggeroveneto.gelocal.it
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