Mosca. Condannate le Pussy Riot Colpevoli di teppismo a sfondo …

Due anni di reclusione. Confermate le attese al processo alla punk band

Sul loro capo pendeva l’accusa di vandalismo e istigazione all'odio religioso per aver cantato una preghiera anti-Putin nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore. Blindata dalle forze antisommossa la zona intorno al tribunale. Per solidarietà attiviste del gruppo ‘Femen’ hanno danneggiato con una motosega un monumento religioso nel centro di Kyiv

Le Pussy Riot in tribunale (foto archivio Ansa)

MOSCA -

Le Pussy Riot sono state condannate a due anni di reclusione dal tribunale di Mosca, che le ha giudicate colpevoli di teppismo e incitamento all'odio religioso. Le tre componenti della punk band, erano finite sotto processo con l’accusa di vandalismo e istigazione all'odio religioso per aver cantato una preghiera anti-Putin nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore.

Ad attendere la notizia della sentenza del tribunale Khamovniki, a Mosca, giornalisti venuti da ogni angolo del mondo. Blindata dalle forze dell’ordine tutta la zona intorno al palazzo di giustizia, con una decina di cellulari della polizia e uomini della forza antisommossa pronti a fronteggiare la reazione dei numerosi sostenitori di Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich, che da tempo manifestano la propria solidarietà alle 3 giovani.

Mobilitazione mondiale per le tre artiste che avevano cantato "la preghiera Punk" contro Putin. Nella capitale russa diverse persone sono state arrestate durante le manifestazioni a sostegno del gruppo. Tra queste anche l'ex campione di scacchi, Kasparov, e il leader dell'opposizione, Udaltsov. Proteste anche a Parigi e a Varsavia. Presidio organizzato a Milano.  

A Mosca momenti di tensione quando le forze dell’ordine sono intervenute per contrastare piccole azioni di protesta durante le quali alcuni attivisti sostenitori delle Pussy Riot hanno infilato passamontagna colorati, simbolo della band, sul capo dei monumenti ad alcune glorie russe come il poeta Puskin.

''Qualunque sia il verdetto, noi e voi stiamo vincendo'', aveva affermato dal carcere in cui è detenuta la leader della band, Nadezhda Tolokonnikova, facendo anche sapere di non avere alcuna intenzione di chiedere la grazia al capo del Cremlino, proprio quel Vladimir Putin per cui è finita sotto processo insieme alle sue compagne, e sottolineando di ''non credere a questo tribunale. Non esiste nessun giudice - ha aggiunto la giovane - Questa è tutta una illusione''.

Per dimostrare la propria solidarietà per le Pussy Riot, due attiviste del gruppo femminista 'Femen', famose per agire sempre a seno nudo, armate di motosega hanno tagliato un monumento religioso nel centro di Kyiv: una croce in memoria dei milioni di vittime dello stalinismo.

 


Ultima Modifica: 17 agosto 2012, 16:08

Via: grr.rai.it


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