Ieri lo storico Venner si è suicidato con un colpo di pistola in bocca sull'altare della cattedrale di Notre-Dame. Oggi una militante del gruppo Femen ha pensato bene di mimare il suicidio, sempre sull'altare della cattedrale, infilandosi una pistola in bocca, con addosso, sul seno nudo, la scritta "May Fascist Rest in Hell", i fascisti possano marcire all'inferno. E' stata fermata dalla polizia.
Ieri l'esasperazione di un nostalgico della Francia caput mundi, maschia e antimmigrati, ha versato sangue nella Chiesa simbolo della cristianità gallica e mondiale (gli italiani di Casapound difendono il suo gesto). Oggi una donna che altrove, abbiamo visto in Tunisia, fa bene a ribellarsi e dovrebbero essercene altre mille, in Francia, nella cattedrale che si vorrebbe sconsacrare, diventa un'immagine parodica, pecoreccia e alienante.
Ma la Cattedrale di "Nostra Signora", con le sue possenti navate gotiche, resisterà sia al suicidio di Venner che ai blitz delle Femen, come ha sempre fatto la Chiesa, superando i traumi della storia quotiana con la certezza della sua eternità.
"Mai nessuna violenza fa progredire l’essere umano nella conoscenza di ciò che è buono e nella volontà di farlo. Mai nessuna violenza fa progredire l’amore. La violenza non produce che violenza e la morte", ha detto l’arcivescovo di Parigi, il cardinale André Vingt-Trois, durante la veglia di preghiera seguita al suicidio di Venner. La Cattedrale, ha detto il cardinale, è stata benedetta.
"Più che la cattedrale, sono i nostri cuori che devono essere purificati. È dai nostri cuori che bisogna cacciare la violenza". Notre-Dame ha resistito agli Ugonotti, ai saccheggi e alle rapine durante la scristianizzazione della Rivoluzione Francese, al decadimento almeno fino al romanzo di Hugo, poi alle fiamme della Comune di Parigi e alla grande paura della Seconda Guerra mondiale.
La Cattedrale dove le statue dei santi e dei vescovi s'incastrano in diavoli e mostri gotici, la Chiesa dei misteri e dell'esoterismo medievale, saprà riprendersi anche dalle ultime infernali giornate che l'hanno riportata al centro del mondo. Ora si aspetta la "Manif pour tous", la manifestazione dei gruppi in difesa della famiglia tradizionale prevista per il 26 maggio. Contro la legge sulle nozze gay promulgata dal governo socialista che Venner ha voluto condannare togliendosi la vita.
Via: loccidentale.it
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