La visita a Kyiv del patriarca di Mosca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, è iniziata subito con una protesta. Appena è sceso dall'aereo, una giovane attivista del movimento femminista 'Femen' – quelle ragazze ormai diventate famose in tutto il mondo, che si spogliano durante le manifestazioni di protesta - gli è corsa incontro a seno nudo sulla pista di atterraggio dell'aeroporto gridando "Vade retro" come se si rivolgesse al diavolo e mostrando la scritta 'Kill Kirill' sulla schiena.
La ragazza, che protestava contro la vicinanza politica al Cremlino della Chiesa ortodossa russa, è stata fermata dagli uomini della sicurezza quando era ormai arrivata a un passo dal patriarca.
Dopo l'indipendenza, avvenuta nel 1991, in Ucraina si sono formate tre chiese ortodosse: una sottoposta a Mosca (e quindi all'autorità del patriarca Kirill), un'altra che contesta Mosca e si dichiara autonoma, e una terza, la piccola chiesa autocefala ucraina, su posizioni indipendenti. Le distinzioni religiose si riflettono anche in ambito politico. La chiesa che riconosce l'autorità di Mosca auspica il rafforzamento dei legami con la Russia e durante la Rivoluzione arancione ha sostenuto Viktor Ianukovich, in un primo momento dichiarato vincitore del secondo turno delle elezioni presidenziali del 2004, poi invalidato dalla Corte Suprema a causa delle frodi. Le altre due chiese guardano invece piu' verso occidente.
Anche nel pomeriggio le proteste sono continuate. Alcune decine di militanti del partito nazionalista ucraino 'Svoboda' ('Libertà') stanno manifestando davanti al palazzo presidenziale di via Bankova agitando striscioni con scritte come "Abbasso gli occupanti di Mosca" e "Per una Chiesa ortodossa unita con sede a Kyiv". Kirill si trova a Kyiv per una visita di tre giorni per celebrare la cristianizzazione della Rus, culla medievale degli odierni Stati di Russia, Bielorussia e Ucraina.
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