Le Femen che nel 2013 hanno profanato la cattedrale parigina di Notre-Dame, danneggiando una famosa campana ricoperta d’oro, non solo sono state assolte ma verranno pure risarcite. La Corte d’appello di Parigi conferma così la somma ingiustizia già sancita in primo grado a settembre dell’anno scorso.
DANNEGGIATA CAMPANA D’ORO. Ricordiamo i fatti: per festeggiare la rinuncia di Benedetto XVI al soglio papale, otto Femen il 12 febbraio 2013 hanno fatto irruzione nella cattedrale, si sono spogliate a seno nudo, hanno urlato slogan come «Non vogliamo più il Papa!» e hanno rovinato la preziosa campana “Marcel” esposta in occasione degli 850 anni di Notre-Dame colpendola ripetutamente con dei bastoni. La polizia ha trovato poi scalfiture di oltre un centimetro sulla campana che, ricordiamolo, è ricoperta d’oro.
LA PRIMA ASSOLUZIONE. Ci sono decine di video, girati dalle stesse Femen, che dimostrano i crimini commessi: profanazione e atti osceni da una parte e danni materiali dall’altra. Il primo crimine non è neanche stato preso in considerazione e in primo grado, le “sex-stremiste” sono state assolte pure per il secondo: il giudice ha addirittura ordinato che venissero risarcite con 1.500 euro a testa. Perché? Perché i sorveglianti della cattedrale hanno fatto il loro lavoro, accompagnandole fuori, ma con troppa foga.
RISARCIMENTO. La procura di Parigi era ricorsa in appello avverso la sentenza scandalosa, chiedendo un’ammenda di mille euro per ciascuna delle femministe. Ma stamattina la Corte d’appello ha confermato la sentenza: Femen assolte, mentre due dei sorveglianti dovranno pagare un ammenda tra i 300 e i mille euro, anche se potranno godere della condizionale.
Foto Ansa
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