ELEZIONI
Votano tutti i leader, piccolo incidente per Medvedev che non riesce a infilare la scheda elettronica. Blitz delle femministe di Femen a seno nudo nel seggio blindato del premier. Imponenti misure di sicurezza, indette manifestazioni. Attacco a seggio Daghestan, uccisi 3 poliziotti
(reuters)
MOSCA - Il premier Vladimir Putin vince al primo turno con il 63,42% nelle presidenziali di oggi, dopo che è stato scrutinato il 30% delle schede. Lo riferisce la commissione elettorale in diretta tv. Nelle presidenziali del 2004 Putin aveva conquistato il 71,3%. Il leader comunista Ghennadi Ziuganov ha ottenuto il 17,7%, piazzandosi secondo, stando a un exit poll dell'istituto demoscopico Vtsiom. Il leader nazionalista di Ldpr Vladimir Zhirinovski è all'8,01%, Sergei Mironov di Russia Giusta il 3,67%, il miliardario Mikhail Prokhorov, unico indipendente, è al 7,5%.
Putin rivendica: "Vinta battaglia onesta". Più di 100 mila sostenitori di Putin sono arrivati al Maneggio, sotto le mura del Cremlino, per festeggiare la vittoria del loro beniamino alle presidenziali. Putin e Medvedev sono saliti insieme sul palco. Vladimir Putin si è mostrato in lacrime davanti alle migliaia di fan che lo attendevano. Vladimir Putin ha rivendicato la vittoria alle presidenziali russe in quella che ha definito "una battaglia aperta ed onesta". ''Vi avevo promesso che avremmo vinto. Abbiamo Vinto - ha aggiunto -. Gloria alla Russia''. Il presidente 'in pectore' ha poi aggiunto che sono stati sventati ''i tentativi di dividere lo Stato e usurpare il potere''.
LA DIRETTA
Attacco a seggio Daghestan, uccisi 3 poliziotti. Tre poliziotti sono stati uccisi nella repubblica caucasica del Daghestan durante un blitz di banditi col volto coperto in un seggio elettorale: ne è scaturito un conflitto a fuoco nel quale hanno perso la vita tre agenti di guardia e un malvivente. Lo riferiscono le agenzie. Ignoto il movente dell'assalto, avvenuto un'ora dopo la chiusura del seggio nella zona di Khasaviurt.
Ziuganov: "Piovra mafiosa su elezioni". L'ennesimo secondo posto dietro a Putin non è piaciuto al leader del partito comunista russo Ghennadi Ziuganov, che ha commentato poco dopo la chiusura delle urne: "non ritengo le elezioni del 4 marzo trasparenti e giuste, non sono legittime". Oltre a sottolineare che "la piovra mafiosa" va a toccare anche la commissione elettorale. Ma verrà presto il tempo di rispondere della "piovra", secondo Ziuganov. Dal suo quartier generale, ha confutato punto per punto il programma elettorale di Putin, sostenendo che è irrealizzabile. Compresa la soluzione del problema demografico, quello dell'alcolismo e la tossicodipendenza.
Prokhorov: "Elezioni non oneste, ma farò partito". L'oligarca Mikhail Prokhorov non ritiene oneste le presidenziali, ma ha spiegato di aver accettato di ''giocare con le regole altrui'' per creare una base per il suo nuovo partito. Il magnate, che spera di superare il 10%, ha aggiunto di aver partecipato alla corsa per il Cremlino per far conoscere all'opinione pubblica le proprie vedute
Gorbaciov: "Grandi dubbi su risultato". L'ex presidente dell'Urss, Mikhail orbaciov, dubita del risultato delle presidenziali. ''Ci sono grandi dubbi che il risultato del voto rifletta gli umori reali della societa'''. ''Tuttavia - ha aggiunto - se non ci sono prove documentali delle falsificazioni di massa è difficile parlarne''.
Opposizione: "Osservatori picchiati". Sarebbero stati picchiati degli osservatori dell'opposizione in una cittadina fuori Mosca, Zheleznodorozhny, in base alle informazioni diffuse da Denis Bochkarev, un esponente delle proteste. La polizia non ha per ora dato alcuna informazione in merito. Il gruppo di osservatori-giornalisti del periodico locale "Voce dei cittadini" Elisabetta Klepikova e Daniel Sukharev, da Mosca, dopo essere stati cancellati dal seggio numero 530 stavano andando a sporgere denuncia, quando sono stati fermati e brutalmente aggrediti. "Tutto questo è accaduto di fronte ai vigili urbani che non sono intervenuti", ha detto Bochkarev. Non è invece nota la sorte di Anton Ivashchenko e Ildar Daden: anche loro, in base ai racconti, sono stati picchiati, ancora più selvaggiamente.
La giornata. L'affluenza alle presidenziali russe che si sono svolte oggi è stata del 63,37%. Lo riferisce la
commissione elettorale. Nelle presidenziali del 2008 si era attestato al 69,7%. La chiamata alle urne è stata caratterizzata anche da segnalazioni di brogli e un inedito voyeurismo elettorale con un milione di internauti incollati al pc per seguire il voto tramite le webcam.
Tutti gli ultimi sondaggi davano vincente il premier Vladimir Putin al primo turno, con percentuali intorno al 60%. A grande distanza i suoi quattro sfidanti: il leader comunista Ghennadi Ziuganov, quello ultranazionalista Vladimir Zhirinovski, il capo del partito di centro sinistra Russia Giusta e il "debuttante" Mikhail Prokhorov, primo oligarca ad ambire alla poltrona più alta del Paese.
Putin si è presentato al seggio a sorpresa insieme alla moglie Liudmila, da tempo scomparsa dalle scene pubbliche. Alla domanda se fosse a conoscenza di brogli, il capo del governo ha risposto: "Io ho dormito bene, ho fatto un po' di sport, poi sono arrivato qui. Non ho avuto contatti con il mio staff". Putin aveva detto di confidare in una "buona partecipazione" e si è detto "sicuro che la gente manifesterà senso di responsabilità. Gli altri candidati hanno espresso perplessità sull'efficacia delle webcam volute dal premier (che resteranno spente durante lo scrutinio): in effetti sono stati registrati alcuni problemi tecnici di collegamento, mentre in alcuni seggi caucasici le videocamere erano puntate solo su un'urna o impedivano una chiara visione del voto.
I rivali di Putin, insieme all'Ong Golos e agli osservatori del partito Iabloko, hanno denunciato vari episodi di brogli e di irregolarità. Da un giro in alcuni seggi della capitale, l'agenzia Ansa ha constatato che la segretezza del voto non è così blindata: le cabine non sono chiuse completamente dalle tendine, mentre molti elettori infilano la scheda aperta nelle urne trasparenti lasciando intravedere la loro preferenza.
IL BLITZ DI FEMEN FOTO - VIDEO
Tra le curiosità da segnalare il nuovo blitz del gruppo femminista ucraino Femen (foto): tre attiviste si sono spacciate oggi a Mosca per giornaliste nello stesso seggio dove poco prima aveva votato il premier e si sono tolte i vestiti rimanendo in topless e gridando slogan contro il capo del governo.
Piccolo "incidente" invece per il leader uscente del Cremlino Dmitri Medvedev: il suo primo tentativo di introdurre la scheda nell'urna elettronica è stato respinto, ma poi il presidente ha insistito vincendo il "duello" con il congegno automatico.
MEDVEDEV, INCIDENTE ALLE URNE - VIDEO
L'attenzione si è concentrata sulle contestazioni per la regolarità del voto e sulla sicurezza, con l'opposizione che ha già indetto proteste a livello nazionale. Sono stati circa 450.000 i militari impiegati dal ministero dell'Interno per vigilare sullo svolgimento della consultazione in tutta la Federazione. Allerta massima a Mosca, dove tra questa sera e domani sono previste almeno 26 manifestazioni: a urne chiuse, l'appuntamento principale è a piazza del Maneggio (22 ore locali, 19 in Italia), dove il Fronte popolare pan-russo del candidato favorito Vladimir Putin si è riunito per festeggiare. Domani è l'opposizione a promettere il pienone in piazza Pushkinskaja, dove è stata indetta (alle 19 ora locale, le 16 in Italia) la manifestazione del movimento "per elezioni oneste" che da dicembre chiede riforme politiche e l'uscita di scena di Putin.
Solo nella capitale sono 38.500 gli agenti dispiegati, di cui 6.500 chiamati di rinforzo all'ultimo momento in vista delle proteste post-elettorali. Oltre 176.000 osservatori, tra indipendenti e internazionali, mentre webcam sono state installate in quasi tutti i 96.000 seggi aperti nel Paese. Per prevenire attacchi terroristici, i seggi elettorali delle grandi città sono stati muniti anche di metal detector.
Gli ultimi a votare sono stati i cittadini di Kaliningrad, l'enclave russa ai confini con la Polonia, dove i seggi hanno chiuso alle 20 ora locale (le 18 in Italia).
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Via: repubblica.it
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