di Serena Santoro
Si può partire da una foto a seno nudo pubblicata su facebook, sia per testare la capacità di affrontare le potenziali conseguenze che questo gesto comporta, sia per misurarsi con le reazioni che effettivamente scaturisce negli altri.
Così in un’intervista su “Il Corriere della Sera” alcune Femen chiariscono i passi che servono per diventare una delle loro attiviste. Durante le proteste le Femen agiscono seminude in pubblico, vengono fotografate, interagiscono con la realtà circostante.
L’ong femminista fondata nel 2008 in Ucraina da Sasha Shevchenko e Anna Hutsol, è in Italia ancora all’inizio ma è il loro stesso blog italiano a dimostrare la volontà di creare un nucleo stabile anche nel nostro paese.
Per diventare attivista non serve solo aver letto tutte le collane di libri che compongono l’ideologia femminista, occorrono anche una preparazione psicologica e fisica. Se la madre scuola dove imparare questo emergente modo di lotta è Parigi, in Italia si punta a rafforzare il movimento, ancora debole.
Una debolezza che le Femen italiane, come spiegano nel loro blog, ritengono dovuta alla cultura meno radicata delle manifestazioni, alla spaccatura con altri gruppi femministi e ai rischi legali maggiori ai quali si andrebbe incontro rispetto agli altri Paesi.
Via: ilreferendum.it
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