Venne stuprata e bruciata viva, Oksana Makar parla dall’ospedale

La giovane è stata vittima di una terribile aggressione sessuale

Una giovane donna ucraina che è stata presumibilmente violentata, strangolata, bruciata e lasciata a morire nella città meridionale ucraina di Mykolayiv sembra stare meglio. Ma le donne del gruppo Femen hanno riferito che le loro proteste non si fermeranno fino a quando i suoi aggressori non saranno assicurati alla giustizia, secondo quando rapportato da ABC News. “Morte per sadici”, urlano i membri di Femen, gruppo noto per le sue dimostrazioni in topless, di fronte all’ufficio del procuratore generale nella capitale Kyiv. “Se tutti tacciono, allora questi uomini saranno liberi” ha dichiarato Inna Shevcenko, un manifestante Femen, a ABC News. Il presunto stupro di gruppo di Oksana Makar, 18 anni, avvenuto agli inizi di marzo, ha scioccato l’Ucraina. I membri del Parlamento sono uniti ai manifestanti  nel chiedere la pena di morte o la castrazione come punizione per gli stupratori.

Ci sono state proteste pubbliche in Ucraina sulla natura violenta del crimine, così come per il modo in cui è esso è stato gestito dalla Procura. Due dei sospettati dell’aggressione alla giovane Oksana sono stati arrestati lo stesso giorno dello stupro, ma sono stati rilasciati poco dopo in quanto, come hanno detto i procuratori, non c’erano prove sufficienti per tenerli in carcere. Un funzionario capo della polizia dell’Ucraina in seguito ha detto che i due uomini sono stati rilasciati in quanto figli di ex funzionari di governo, secondo il Post Kyiv.

In seguito il presidente ucraino Viktor Yanukovych ha ordinato al procuratore generale di prendere in carico il caso e tutti e tre i sospetti sono stati accusati di tentato omicidio. Ma un video pubblicato su YouTube e messo in onda dalle agenzie di stampa ucraine, che mostra uno dei dei sospetti che con tutta calma descrive l’aggressione, ha solo accresciuto l’indignazione del pubblico. Molti hanno anche messo in dubbio il perché nessuno dall’ufficio del procuratore Makar abbia inizialmente interrogato sulla violenza la giovane ragazza, nonostante il fatto che fosse ancora cosciente al momento del ricovero in ospedale. In un’intervista concessa a Gazeta.ua, un sito di notizie ucraino, Makar ha raccontato l’accaduto: “Ricordo quando sono stata soffocata. E quando ho ripreso conoscenza, ricordo di me stessa sdraiata durante la notte. Ho pensato che non sarei sopravvissuta. Non riuscivo a sentire il mio corpo. In un primo momento, stavo urlando per chiedere aiuto. Ma non c’era nessuno, ho cominciato a pregare. Ho pensato di essere morta. Ricordo tutto come in una nebbia” ha raccontato Oksana Makar in ospedale. La giovane che è stato trovata da un passante il giorno dopo l’aggressione, precipitandosi a portarla in ospedale, continua a soffrire di gravi lesioni.

Il 55% della sua pelle è ustionato, i suoi reni completamente bruciati, un braccio ed entrambi i piedi le sono stati amputati. Mentre le sue condizioni si è stabilizzata, la sua visione è ancora incerto, hanno detto i medici. In un video di Oksana ripreso in ospedale, la giovane donna ha raccontato durante le riprese che vorrebbe che i suoi aggressori fossero “mangiati dai cani”. In effetti come dare torto a questa povera creatura che chiede ora che giustizia sia fatta.

http://www.youtube.com/watch?v=346CzZCn-Vc

 

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Via: attualissimo.it


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