Ypj: avversarie dell’Isis esempio per le femministe di tutto il mondo

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Si fa presto a fare le femministe promuovendo compagne per le quota rosa e la rappresentanza di genere (un’idiozia clamorosa, come ha scritto una donna intelligente – Federica De Benedetto – le uniche quote che bisognerebbe introdurre sono quelle della materia grigia) o manifestando a seno nudo come fanno le Femen. Così facendo ci si assicura di finire nei telegiornali di tutto il mondo, sulla carta stampata e su qualsiasi sito internet. Ci sono, però, anche delle donne che dimostrano la loro enorme forza – fisica e non solo – ogni giorno. E nonostante stiano di fatto difendendo il mondo da una delle minacce più grandi mai viste nella storia recente, i mezzi d’informazione quasi non ne parlano.

LORO COMBATTONO - Chi sta fronteggiando i tagliagole dell’Isis? La coalizione guidata dagli americani? Ma quando mai. Loro si limitano a sganciare qualche bomba, evitando accuratamente il confronto fisico con i combattenti del califfato. A battersi contro l’Isis ci sono i peshmerga, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e le forze popolari di difesa Ypg e Ypj. Che differenza c’è fra queste due organizzazioni? Molto semplice, la seconda è composta interamente da donne.

CARTA D’IDENTITÀ - Da un’analisi de theweek.co.uk si può apprendere che l’Ypj è stato istituito nel 2012 e combatte per difendere la popolazione curda dagli attacchi dei militanti dell’Isis. In questa battaglia hanno combattuto a fianco dei loro colleghi maschi, il Ypg, e i peshmerga. L’Ypj ha anche avuto un ruolo fondamentale nel salvataggio delle migliaia di Yazidi intrappolati sul monte Sinjar dall’Isis. Ma l’Ypj difende i curdi anche dal governo siriano e dell’affiliato di Al Qaeda: al-Nusra. L’organizzazione conterebbe attualmente oltre 7.000 combattenti.

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DONNE LIBERE - «Il Ypj è di per sé un movimento femminista, anche se non è la loro principale missione» ha detto a theweek.co.uk Erin Trieb, una fotografa che ha documentato la vita quotidiana delle donne nel nord-est della Siria. «Io non voglio sposarmi o avere figli o stare in casa tutto il giorno» ha detto il Generale Zelal, uno dei leader del gruppo. «Voglio essere libera». Insomma, seppur indirettamente le ragazze dell’Ypj stanno combattendo una grande battaglia per le donne di tutto il mondo. Ma, prima ancora che femministe, sono umane, come dimostrano le parole di Evin Ahmed, una combattente di 26 anni: «Noi difendiamo tutti, non importa di che razza o religione».

QUESTIONE DI ONORE - Come ha riportato newrepublic.com, fra i soldati curdi presenti in Siria ben il 35% sono donne. Il portavoce dell’Ypg Redur Khalil ha raccontato che la maggior parte delle donne che hanno aderito all’Ypj non sono sposate. Ma è anche capitato che, in circostanze eccezionali, delle madri prendessero parte all’Ypj. «Vedo la rivoluzione siriana non solo come una rivoluzione popolare del popolo, ma anche come una rivoluzione della donna, quindi mi vedo come parte della rivoluzione», ha detto Jazera, 21 anni. «Abbiamo una storia qui. Abbiamo una legittima rivendicazione qui; quindi abbiamo il diritto di difenderci» ha detto Jazera. «Se perdiamo la nostra terra, perdiamo il nostro onore, se perdiamo il nostro onore, perdiamo le nostre donne, e il diritto di parlare della nostra storia e della nostra lingua». Le ragazze, ricorda newrepublic.com, sono state sottoposte a sei settimane di addestramento militare. Fra le altre cose, hanno imparato a usare mitragliatrici e lanciagranate. Hanno ricevuto anche una formazione politica, ma nessuna formazione medica. «Non abbiamo bisogno di corazzati o formazione medica», ha detto Gulbahad, una ragazza di 23 anni combattente nell’Ypj. «Noi non siamo come un esercito regolare. Noi siamo un movimento rivoluzionario». «Io non ho paura della morte».

Non c’è bisogno di guardare film nello stile de Il Signore degli Anelli, Hunger Games e 300 se si vuole ammirare una minoranza battersi per i propri fratelli, le proprie sorelle, le proprie tradizioni, la propria cultura. Basta osservare le splendide ragazze dell’Ypj. E magari prendere esempio da loro. Femministe di tutto il mondo: inchinatevi davanti alle donne curde dell’Ypj.

Giacomo Cangi

@GiacomoCangi

foto: @Shiler_ ; kurdishquestion.com

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