AL JAZEERA: FEMEN SI SPOGLIA – Fa discutere il gesto di Inna Schevchenko, l’attivista del gruppo femminista Femen che ha mostrato il seno nel corso di una trasmissione dell’emittente araba Al Jazeera. La militante ucraina attualmente residente a Parigi era stata invitata a partecipare al talk show “Strem” per discutere riguardo alla controversa questione del femminismo all’interno del mondo islamico.
E’ bastato poco per provocare la Schevchenko, abituata, così come le altre attiviste del suo collettivo, a proporre atti eclatanti di vario genere, che, sentendosi rivolgere la domanda secca “Per le donne è meglio il nudo o il burqua”, ha reagito slacciandosi la camicetta e facendo mostra del proprio seno e declamando frasi secondo le quali la libertà femminile risiede nel libero utilizzo del proprio corpo.
La diretta streaming con la Schevchenko è quindi stata interrotta e la ragazza ha continuato a parlare pur non essendo inquadrata. La conduttrice della trasmissione ha voluto dichiarare alla stampa che il comportamento della Femen non è arrivato inaspettato, ma che, in ogni caso, veicolare immagini di quel genere non rientra nelle regole che si è data Al Jazeera.
Le Femen non hanno lasciato cadere l’episodio e si sono fatte nuovamente sentire diffondendo un comunicato di commento a quanto successo. “Femen intende utilizzare tutti i media disponibili per promuovere la liberazione dalla religione e da altri pregiudizi medievali”, hanno scritto le attiviste nella nota.
Quanto accaduto si inserisce all’interno di un discorso molto complesso e frequentato sulla libertà delle donne e sulle manifestazioni di autoaffermazione femminile all’interno del panorama sociale delle regioni islamiche. Un discorso che ha spesso prodotto prese di posizione rigide, aprioristiche, dense di pregiudizi e che andrebbe invece affrontato tenendo ben in considerazione la sua complessità, soprattutto dopo la risonanza che le lotte delle donne musulmane nel corso della Primavera Araba hanno avuto, dimostrando all’opinione pubblica occidentale che non è il caso di riflettere servendosi di contrapposizioni banalistiche.
Redazione online
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Via: direttanews.it
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