Chi si nasconde dietro al movimento "Femen"?

Chi si nasconde dietro al movimento Femen? Hanno scosso l'Europa dell'est armate di tacchi a spillo e scollature vertiginose, conquistando l'approvazione del pubblico maschile per i consueti "spogliarelli" in piazza e il totale disinteresse delle istituzioni. Sono donne dalle misure perfette, 90-60-90, che hanno scelto di protestare contro la prostituzione e il declino della democrazia in modo non indifferente:

spogliandosi e mostrandosi come mamma le ha fatte per risvegliare la coscienza sociale dei popoli, ormai sopita. Sono donne che fanno parte del movimento "Femen"; nato a Kyiv in Ucraina e spostatosi ormai in tutta Europa.

Non chiamatele "Veline dell'est". Sensuali e perfette: a guardarle sembrerebbero proprio rappresentare il sogno di ogni uomo, ma non sono assolutamente bambole. Prendete per esempio Sasha Chevtchenko, bionda, occhi scuri e con quell'aria da "Lolita" che attira il desiderio di ogni uomo, è laureata in economia e dal 2008 fa parte del movimento. Oppure
prendete Oksana Chatchko, che gestisce un quartier generale delle "Femen" e laureata in filosofia. Dopo aver mostrato il proprio decolletè in pubblico, ragazze come Sasha o Oksana sono state licenziate e costrette, tutt'ora, avivere in affitto in appartamenti di periferia con altre ragazze appartenenti al movimento, mantenendosi grazie ai soldi che "Femen" ricava
dalle donazioni attraverso il proprio sito internet. E' stata anche inaugurata una boutique on-line che permette al movimento di intascare tra i 3 e i 4 mila euro al mese. Questi soldi vengono, appunto, divisi all'interno delle donne del movimento e il resto viene speso per pagare le multe ricevute durante le manifestazioni.

Tutto ha avuto inizio nei primi mesi del nuovo millennio, quando la ventisettenne Anna Hutsol fondò un'associazione femminile presso l'Università di Khmelnitski inizialmente chiamata "Etica Nuova". Nei primi
anni il movimento non prevedeva lo sfruttamento del corpo come arma di richiamo per l'attenzione popolare. L'idea di manifestare a seni nudi nacque nel 2005, quando il governo ucraino decise di ritirare alcuni visti d'entrata in Ucraina. Tale provvedimento incrementò il turismo sessuale già diffusissimo in Ucraina e fu allora che le "Femen" scelsero di protestare atteggiandosi proprio da prostitute, andando in giro con minigonne e con
magliette "strategiche" che sapevano "aprirsi" al momento giusto, mostrando tutte le grazie di queste ragazze e regalando ai passanti uno spettacolo tanto gradito quanto inaspettato.

"Cerchiamo di essere indipendenti, senza richiedere l'appoggio di alcun partito politico", precisa Anna. Ed è proprio l'essere fuori dagli schemi, senza padroni e libere da linee direttive che consente al movimento "Femen"
di sopravvivere ai continui tentativi di repressione da parte delle autorità dei governi europei. Non mancano, infatti, episodi di tensione tra le ragazze del movimento e le forze dell'ordine. Ma loro non si lasciano
scoraggiare. Non hanno paura di niente. Sasha, per esempio, si è fatta tatuare vicino al seno sinistro la frase: "Il mio corpo è un'arma, un'arma molto potente". E se sono riuscite a farsi conoscere da tutto il mondo per
il loro singolare modo di protestare, non c'è dubbio che quest'arma funzioni correttamente.

Matteo Culotta

Via: corriereinformazione.it


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About FEMEN

The mission of the "FEMEN" movement is to create the most favourable conditions for the young women to join up into a social group with the general idea of the mutual support and social responsibility, helping to reveal the talents of each member of the movement.

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