Coriandoli&Confetti: nemmeno l’allegria vendicherà Avellino

Per la verità, il titolo esatto sarebbe stato CoriandoliConfeti, con una ’t’ soltanto, perché ’confeti’ è la traduzione inglese di coriandoli.

Ma a me faceva gioco la parola ’confetti’.

Ora vi racconto perché.

Lo spunto è la protesta attuata due giorni fa da una ragazza nei confronti della BCE nella persona del suo Governatore, Mario Draghi.

La ventunenne tedesca Josephine Witt (ex Femen) si è lanciata (con balzo da arti marziali) sul tavolo della presidenza urlando contro la BCE e lanciando coriandoli.

La ragazza non è nuova a proteste eclatanti, ma in definitiva innocue per tutti.

Che sia contro le dittature di governo (le Femen russe, do you remember?) o quelle economiche (la BCE in questo ultimo episodio), la protesta è mediatica. Assai mediatica.

Si tratta di atti individuali o di un gruppo minimo. Si urla, si fanno vedere le tette, si lanciano coriandoli. A favor di telecamera per entrare dell’iconografia quotidiana e segnare così un’epoca nuova di proteste.

Le senti, queste ragazze e questi ragazzi, durante le interviste, che puntano al confezionamento del messaggio, di solito molto semplice, più che ad un programma elaborato e faticoso (come potrebbe essere il movimento Greenpeace).

È la protesta 3.0, manco 2.0, quella dei flashmob o delle ondate di tweet.

Si moltiplicano gli atti individuali, in un’evoluzione ragionata dei famosi streaker, quelli che si denudavano ed entravano sui campi da gioco. Gesto eclatante, non sempre con un messaggio, tranne quello di interrompere qualche solennità: una partita, un convegno, un summit.

Il tutto è svolto — sì, all’improvviso — ma allegramente. La protesta nel Terzo Millennio è giovane , allegra, televisiva. Soprattutto, tende a conservare i protestanti: nessuna violenza, nessun danno.

Finisce che si prova anche simpatia per i manifestanti. Abbiamo fatto il tifo per le tre Femen a processo in Russia. Ci stanno simpatici gli ombrelli gialli di Hong Kong. Anche gli Occupy Wall Street di Zuccotti Park non avevano idee violente, ma solo mettere alla berlina il paludamento di certe istituzioni, la cui rigidità formale non è sintomo di serietà, bensì di tirannia e spesso di malafede nei confronti dei cittadini.

Sono prove di ’una risata vi seppellirà’ (famoso aforisma di Bakunin), ma soprattutto ’vedete di non prendervi troppo sul serio’, rivolto ai potenti e ai ricchi.

Quest’ultimo messaggio — oltre ad essere il mio personale mantra — è proprio adatto a divenire lo slogan ’anti’ di questo Millennio. Il disincanto ha preso un po’ tutti e i nostri giovani (mi riferisco agli under trenta) ci stanno crescendo, in questo clima disincantato, in cui il Potere vuole proteggersi e conservarsi con ogni mezzo. Allora che si fa?

Semplice, si sposta la comunicazione su di un altro livello: ti rido in faccia e ti faccio capire che la vita è altrove.

Si portano gelsomini, ombrelli, tette, coriandoli al cospetto del Potere che spesso ha la faccia spaventata di Mario Draghi, a causa del fuori programma.

È una protesta che corre parallela con l’anti-politica, ma non la interseca mai. L’anti-politica è anche rassegnazione arrabbiata ed invidiosa. La protesta dei coriandoli è il superamento cognitivo della vendetta.

Sicuramente meglio coriandoli e confetti (anche quelli veri, quelli con due ’t), che pallottole e bombe.

Poi, mi sono chiesta semmai qualcuno in questa nostra Città volesse sperimentare gesti di allegria contro la nostra amministrazione che ci fa impazzire.

Tanto per dirne una, è ricresciuta l’erba a Piazza Castello, i lavori per la coibentazione non sono iniziati. Il conteggio delle fatidiche ventisei settimane non è iniziato. (Vi ricordo solo che per poter riaprire la Piazza al traffico, dopo la coibentazione occorrerà ancora appaltare i lavori di pavimentazione etc etc. Quindi altri fondi ed altri mesi.) Non sappiamo più niente. Qualcuno ci dice qualcosa?

Quanti quintali di coriandoli (ma soprattutto di confetti con due ’t’) serviranno per ’vendicare’ in allegria tutte le Piazza Castello di Avellino?

Via: orticalab.it


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