Un processo-farsa, stadi inadeguati, ragazze che si spogliano per avere visibilità. Non stiamo parlando dell’Italia, per una volta, ma dell’Ucraina. Uno dei due Paesi scelti da Platini per ospitare Euro 2012 si sta rivelando drammaticamente impreparato ad organizzare l’evento.
Prima, il boicottaggio paventato da parte di molti leader europei, dopo la diffusione di alcune foto che ritraggono l’ex leader Julia Tymoshenko in carcere cosparsa di lividi. Platini, da abile politico quale è, ha dimostrato di sapere tenere in pugno la situazione e ha brillantemente commentato: “I leader biocottano? Meglio, ci saranno più posti in tribuna”. Magistrale. Uno così può andare dritto in Parlamento. Quello italiano.
Poi ci si sono messi i cani randagi. O meglio: loro, poveracci, non hanno mica fatto nulla di male. Però il Governo ucraino ha pensato bene di eliminarli tutti, perché potrebbero dare fastidio ai numerosi turisti e addetti ai lavori che andranno tra Kyiv e dintorni per Euro 2012. Si parla di più di 10mila vittime, un vero e proprio olocausto canino che ha fatto infuriare le associazioni animaliste di tutta Europa. Le loro denunce all’inizio sembravano un’esagerazione. Per chi non ci credesse, guardatevi questo video (occhio: le immagini sono forti!):
Poi, le Femen. Le piacenti ragazze (ce ne fosse una brutta oh) che a seno nudo protestano contro l’organizzazione di Euro 2012. Lo fanno perchè ritengono – e non hanno tutti i torti – che al turismo pallonaro possa accostarsi quello sessuale. Successe anche a Germania 2006, ma almeno lì le case chiuse sono legali. Coraggiose e intraprendenti, le Femen non le ferma nemmeno Facebook. Nel giugno 2011, il Governo ucraino aveva chiesto e ottenuto la cancellazione dal social network della pagina ufficiale del gruppo. Ma se andate su Facebook e digitate ‘Femen’, trovate la pagina sempre lì. Ricomparsa, magicamente. Serve a raccontare le loro imprese. L’ultima? Hanno manifestato sopra due mega-aiuole che rappresentavano le due mascotte del torneo, piazzandosi all’altezza del loro pube e fingendosi il loro pene. Geniali, altro che burlesque con maschere di Ronaldinho e Obama.
In ultimo, l’economia e le infrastrutture. Il crollo dell’economia ucraina del 30% registrato nel 2009, e il -15% segnato nella crescita del Pil reale, sono sembrati il segnale che questo Europeo non s’aveva da fare. Ci hanno pensato quindi gli oligarchi ucraini a dare la spinta economica necessaria a smuovere progetti e lavori. Due in particolare gli imprenditori protagonisti, da tempo coinvolti nella realtà calcistica locale. Ci hanno pensato Rinhat Akhmetov e Olexandr Yaroslavskiy a dare una mano. Proprietari rispettivamente dello Shakthar Donetsk e del Metalist Kharkiv, hanno donato alle proprie squadre due stadi di proprietà all’avanguardia, e che verranno utilizzati per Euro 2012 (sono quattro in totale gli stadi che l’Ucraina darà alla competizione, così come la Polonia). Non solo: i due hanno pure dato una generosa mano con le infrastrutture. Yaroslavskiy ha finanziato l’allargamento dell’aeroporto di Kharkiv.
Nonostante ciò, il paese è in ritardo. Il nuovo terminal internazione dell’aeroporto di Kyiv è stato inauguato solo pochi giorni fa e a Lviv, quarta città ucraina scelta per il torneo, ci sarà scarsità di mezzi pubblici. Platini di sicuro commenterebbe: “Pochi autobus? Meglio, ci sarà più spazio per le auto”. Magari il budget stanziato per la competizione, gonfiato del 30% rispetto all'inizio, poteva essere usato per migliorare i trasporti. Invece è andato in bustarelle e tangenti. Roba da Italia '90, per intenderci.
In ultimo, ci sarebbe la nazionale ucraina: non proprio tra le favorite alla vittoria finale. Il ct dell'Ucraina, Oleg Blokhin, ha minimizzato la sconfitta in amichevole per 2-0 contro la
Turchia, spiegando che dieci suoi giocatori avevano patito "un'intossicazione alimentare" e questo lo ha costretto a rivoluzionare la formazione all'ultimo momento. "Non sappiamo la causa perché gli intossicati avevano mangiato cibi diversi", ha spiegato Blokhin dopo il ko nella citta' tedesca di Ingolstadt, "sappiamo solo una cosa, l'intossicazione è avvenuta qui in Germania". E noi che ci preoccupiamo dell'infortunio di Barzagli.
Via: linkiesta.it
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