Usa. Facebook ha cancellato la principale pagina dedicata al gruppo di attiviste femministe Femen. All’origine della decisione, le fotografie che ritraggono le attiviste a seno scoperto durante le proteste organizzate in tutto il mondo. Immediata la polemica. Le attiviste hanno pubblicato un post, al grido di “Zuckerberg, le Femen non sono pornografia”, in cui denunciano come sia stato negato ai supporter di accedere alle informazioni del gruppo.
Editori contro Google
Gli editori europei hanno respinto con un documento i rimedi anti-monopolio che Google aveva proposto alla Commissione Ue per sanare l'abuso di posizione dominante. La vicenda è partita dopo le segnalazioni di alcuni motori di ricerca specializzati che avevano dichiarato di essere discriminati nella competizione con Google.
(Metro)
Via: metronews.it
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