Femen, combattenti a corpo nudo, preoccupante attesa a Sochi

Col tempo invece hanno cominciato a prenderle sul serio, e rischiando sulla loro pelle, hanno cominciato ad uscire fuori dai confini russo ucraini. Combattono il bigottismo religioso, i loro nemici acerrimi sono il potere e l’esercizio del potere, sono contro la prostituzione legalizzata, “uno stato non può trarre profitti dal corpo delle donne” e in generale tutto ciò che è sfruttamento sessuale e imposizioni religiose. Molti storcono la bocca quando sentono parlare di loro per quell’uso eversivo che fanno del loro corpo, “invece di andare alle manifestazioni con i cartelli, ove nessuno ci noterebbe, i manifesti li scriviamo sui nostri corpi nudi, così i media sono costretti ad occuparsi di noi e quello che noi contestiamo guadagnando gli spazi di televisini e giornali" afferma la loro leader.

Le Femen nascono da un’idea di Anna Hutsol, trentenne ex attrice di teatro, in poco tempo sono diventate un gruppo di fuoco, oggi nella sola Ucraina sono 300 e tra loro ci sono anche maschi, la loro tattica consiste nell’andare nel luogo stabilito, normalmente a convegni e manifestazioni pubbliche di grande interesse, velocemente si tolgono gli abiti e restano in topless con sul seno e la pancia le scritte fatte a pennarello di quel che si vuole sensibilizzare e quindi si lasciano trascinare via dalla polizia urlando i loro slogan che sono scritti sul corpo.

Se in principio il loro nemico era lo sfruttamento sessuale, adesso le Femen si occupano di tante diseguaglianze . Ora il movimento è in espansione in America e in Europa, si sono aperte basi in Austria, Brasile, Israele, Svizzera, Francia e anche in Italia, l’organizzazione italiana può contare su una cinquantina di attiviste, per lo più studentesse universitarie, sono colte e preparate anche fisicamente," la preparazione fisica è molto importante perché spesso ci troviamo nella condizione di dover scappare o combattere con la polizia, perché la colluttazione deve durare il più a lungo possibile, più dura il tempo di lotta per essere trascinate via dalla polizia, più è lungo il tempo di ripresa della televisione o dei fotografi, che poi fanno il giro del mondo". Sono state anche vittime di tranelli e infiltrazioni nel loro movimento per cercare di screditarle, ma non si sono mai scalfite, vanno avanti lo stesso. In questi giorni che saranno in corso le Olimpiadi a Sochi in Russia, stanno facendo perdere il sonno ai servizi di sicurezza che temono una loro manifestazione. Hanno inscenato proteste in Svizzera, al meeting del Forum economico mondiale, quindi in India contro le abitudini dei matrimoni combinati, a Mosca contro le aggressioni ai Gay, e anche in Piazza San Pietro durante un Angelus del Papa contro lo sfruttamento e la predominanza del maschio da parte della religione cristiana, molte anche le manifestazioni contro le leggi islamiche che a loro dire vogliono una donna oggetto.Le Femen ricevono fondi da donazioni private o autofinanziate.

Può dar fastidio ai ben pensanti il fatto che le loro proteste sono in topless, ma hanno ragione nell’affermare che se fossero state solo con cartelli nessuno avrebbe trovato interesse nella loro protesta e poi , nel loro manifesto si dice chiaro che combattono contro il patriarcato a volto e corpo scoperto, vogliono far vedere chi sono. Forse la creatrice, Anna, Hustol ha preso la sua idea dalla commedia americana Hair, quando i ragazzi per protestare contro il mondo ingiusto si mettono nudi, o quando bruciano i reggiseni che sono le manette imposte dall’uomo. Le Femen hanno alle spalle una storia di appena cinque anni, ma ora cominciano ad essere temute e rispettate sia dai poteri politici, che da quelli perbenisti. Hanno attirato l’attenzione di pittori e fotografi, uno francese in particolare che ha fatto su di loro un servizio fotografico contro la prostituzione in Francia, fotografie che hanno fatto il giro del mondo e avuto un lusinghiero risultato.

Via: ilfioreuomosolidale.org


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The mission of the "FEMEN" movement is to create the most favourable conditions for the young women to join up into a social group with the general idea of the mutual support and social responsibility, helping to reveal the talents of each member of the movement.

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