Le attiviste, in topless, del movimento di protesta FEMEN hanno preso di mira la Chiesa Cattolica martedì, infradiciando di acqua l’arcivescovo André-Jozef Léonard, durante una conferenza a Brussels, Belgio. Quattro donne sono entrate nell’auditorium dell’Università ULB nella capitale belga, con dei cartelli che dicevano “Stop all’omofobia” e “Anus Dei è vicino”.
Il giornale De Standaard riporta che l’arcivescovo stava partecipando ad un dibattito sulle bestemmie e la libertà di parola, quando le attiviste, a petto nudo, hanno cominciato a buttare dell’acqua sulla sua testa.
Una delle attiviste ha riferito: “ciò è stato mirato contro l’omofobia del signor Léonard, ma noi non siamo d’accordo neanche su altre sue posizioni, come quella sull’aborto”.
In un’intervista con Le Soir alla fine di Marzo, l’arcivescovo aveva affermato che gli omosessuali dovrebbero passare la loro vita da celibi. L’arcivescovo ha definito l’omosessulaità come “un qualcosa, che le persone trovano in sè e le cui origini sono misteriose”.
Sulla pagina francese di Facebook, il movimento FEMEN ha dichiarato: “se André Léonard ha deciso di infliggersi la punizione di astinenza e celibato, Femen non tollera che lui voglia imporre la castità agli omosessuali, come il solo rimedio a quello che lui definisce malattia”.
FEMEN è un movimento fondato in Ucraina e famoso per le proteste in topless.
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