Femen, la nuova frontiera del femminismo

Se è vero che la prostituzione è il lavoro più vecchio del mondo, è anche vero che il turismo sessuale è una piaga dei giorni nostri. Evitando le considerazioni personali su questo drammatico fenomeno, considerato dalla legge italiana un vero e proprio reato e come tale punito, è certamente più interessante parlare di quelle donne che lottano per mettere fine a questo squallore, affinché vengano considerate non più merce di scambio o oggetto sessuale da parte di uomini convinti che sia sufficiente lasciare il proprio Paese per comprare sesso, approfittando delle difficoltà della nazione che vanno a visitare.

Se in Italia un'avvocato e una showgirl (Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker) si sono unite per dar voce alle donne vittime di violenza seguendo le regole di uno Stato di Diritto, all'estero non sempre ciò è possibile. E la possibilità che gli Europei di calcio di Polonia e Ucraina si trasformino in un bordello a cielo è più che concreta. Il timore che questo avvenga dietro la giusti fazione del "Sono andato a seguire la mia squadra" è assolutamente fondato.

Per questo, e per molti altri motivi, in Ucraina è nato un gruppo attivista, un gruppo scomodo composto da ragazze tante belle quanto coraggiose che non hanno paura di mettersi non gioco, spesso rischiando anche la loro incolumità, per denunciare quello che succede tra le strade di Kyiv e di tutta la nazione.

Il gruppo si chiama Femen e si è guadagnato le pagine dei giornali per il fatto che le sue attiviste manifestano a seno nudo. Un sistema tanto semplice quanto efficace per catturare l'attenzione, sicuramente molto più funzionale del classico cartellone che "qui in Ucraina non sarebbe neppure notato", spiegano le attiviste.

Si può discutere sul fatto se non sia già questa una mercificazione del proprio corpo, usato anche se per nobili fini. Il messaggio però è chiaro e ricorda molto quello del movimento femminista degli anni '60: il mio corpo è solo mio e non è in vendita. E soprattutto dentro un bel corpo, c'è anche un cervello che, giurano, funziona bene. "Vogliamo smuovere le donne ucraine, rendendole socialmente attive, vogliamo  incrementare le capacità intellettuali e morali delle giovani donne e ricostruire l'immagine dell'Ucraina, un paese dalle ricche opportunità per le donne". Tanti passi in avanti sono già stati fatti perché, se le mamme e le nonne di queste giovani donne criticano l'atteggiamo progressista delle ragazze, al gruppo si sono iscritti anche uomini che condividono il loro messaggio.

Ora la loro paura è che tanti anni di lavoro e tanti progressi vengano cancellati dagli Europei di calcio che porteranno nel loro Paese migliaia di tifosi, pronti a godere delle bellezze locali. Se capite cosa intendo… Loro si stanno preparando per complicare la vita di questi 'appassionati' turisti, come hanno già fatto capire, a giugno, quando una manifestante si è presentata a Kyiv durante la cerimonia che dava inizio al countdown europeo armata solo delle sue idee e di un cartellino rosso per 'espellere' almeno virtualmente la prostituzione dai campi polacchi e ucraini.

Le prime risposte da parte dell'universo maschile? Drammatiche. Uno dei commenti più gentili che gira in rete definisce queste ragazze completamente prive di dignità per la loro scelta di manifestare in topless. Già, sarebbe molto più dignitoso far finta di niente… O a volte tacere.

di Caterina CAMERLENGO

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