Femen vs Zuckerberg: Basta censurare i seni nudi su Facebook

Lei si chiama Eloise Bouton ed è una giornalista francese, ma soprattutto un ex membro del gruppo di attiviste femministe Femen. Oggi la donna ha pubblicato sulle pagine dell'Hufftington Post Francia una lettera aperta a Mark Zuckerberg. Il motivo? La copertina del suo libro, "Confessione di una ex-Femen", sulla quale la bella Eloise posa con i seni scoperti nel tipico stile del gruppo di attiviste, è stata soppressa da Facebook tre giorni dopo la pubblicazione dell'immagine sul suo profilo. ma non è tutto. "Ricevo un messaggio dal tuo regno - scrive la ex-Femen a Mark Zuckerberg nel tentativo di spiegare l'accaduto - che mi indica che il mio conto è stato bloccato per una durata imprecisata. La copertina del mio libro - continua la giornalista francese - è stata giudicata inappropriata perché contente la nudità". Difficile resistere alla tentazione di sorridere nel leggere il racconto di ciò che è accaduto, considerando che sia il web in generale che i social network in particolare pullulano di immagini pornografiche e che guardando la copertina del libro di Eloise - come dice lei stessa - bisogna veramente mettercisi d'impegno per distinguere i capezzoli della donna, praticamente coperti dai caratteri che compongono il titolo del libro. Giudicate voi stessi.

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La copertina del libro di Eloise Bouton

L'ex-Femen, quindi, rincara la dose. "Proprio tu che guardi dei gruppi che glorificano lo stupro e che restano lì per dei mesi prima di essere cancellati. Tu che lasci scorrere immagini di decapitazioni, torture, animali sventrati, pubblicità ammiccanti, grossolane e insulse che utilizzano il corpo denudato delle donne per degli scopi commerciali", scrive Eloise inviperita, rivogendosi al fondatore del social network più popolare al mondo. E come darle torto? "Conosci Marianna? - conclude la giornalista - E' il nostro simbolo in Francia, la Repubblica, libertà uguaglianza, etc... E su una famosa tela di Delacroix i suoi seni scappano fuori dalla camicetta. E allora, se in futuro posterò un'immagine de "La libertà che guida il popolo", il mio profilo Facebook sara seppellito nei bassi meandri della Rete? " In effetti non è la prima volta che Facebook incorre in epic fail del genere. I casi più eclatanti, tra l'altro, sono stati raccolti in un fantastico Tumblr, dal tizio condannato per aver postato "L'origine del mondo" di Gustave Courbet ad una foto di Helmut Newton. Beati gli ignoranti.

Via: meltybuzz.it


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