I fatti risalgono a luglio, quando la tunisina di 19 anni pubblicò una sua foto sul suo profilo Facebook affermando che cinque salafiti l'avevano minacciata e le avevano rasato le sopracciglia e un ciuffo di capelli. La polizia aveva rapidamente sospettato che la giovane stesse mentendo, perché nessuna delle telecamere di sorveglianza della metropolitana di place de Clichy confermava il delitto.
I giudici francesi hanno spiegato di aver tenuto conto del "contesto" e della "situazione personale" di Amina e per questo motivo le hanno dato una condanna "molto leggera rispetto alla gravità dei fatti". Contro di lei era stato richiesto un mese di reclusione con la condizionale.
Nel 2013 Amina era stata la prima tunisina ad aderire al gruppo femminista Femen e aveva fatto due mesi e mezzo di carcere nel suo Paese per aver scritto la parola "Femen" sul muretto di un cimitero a Kairouan, a sud di Tunisi, per denunciare gli estremismi dei salafiti.
Via: gdp.ch
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