Il campo dove le Femen si preparano alla guerriglia

Il campo dove le Femen si preparano alla guerriglia
[Foto: WILL OLIVER/AFP/GettyImages]

Diventate famose in tutto il mondo per le loro incursioni di protesta a seno nudo, le donne del movimento ucraino Femen hanno svelato al Guardian le tecniche di addestramento del gruppo, lezioni di strategia impartite in una vecchia lavanderia abbandonata nella periferia nord di Parigi.

Si tratta del primo “campo di addestramento internazionale” delle Femen, guidato dalla leader del movimento Inna Shevchenko, durante il quale – e lo si intuisce fin da subito – non si parla soltanto di ideologie: parole come “soldati”, “guerra” e “terrorismo”, risuonano spesso nell’aria del meeting parigino.

Qualche partecipante pone al resto del gruppo la madre di tutte le domande: non è contraddittorio il fatto che le donne protestino a seno nudo contro lo sfruttamento maschilista del corpo femminile? Inna risponde:

Noi abbiamo un’idea differente: stiamo parlando di guerra e di terrorismo pacifico. Ci spogliamo per far capire alla gente che non abbiamo altre armi eccetto che il nostre stesso corpo. È un modo molto potente di combattere, in un mondo di uomini. Viviamo nella dominazione maschile e questo è l’unico modo per provocarli e guadagnare la loro attenzione. Non nascondiamo né il nostro corpo né le nostre facce. Affrontiamo i nostri nemici guardandoli negli occhi e dobbiamo essere fisicamente preparate per questo

Non a caso, infatti, lo slogan delle Femen spiega che protestare senza veli è libertà, un riappropriarsi del proprio corpo in contrasto con la pornografia che, invece, rappresenta uno sfruttamento del corpo della donna.

Guarda le foto:


Foto: Maria Pleshkova/Epsilon/Getty Images

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Foto: GUILLAUME BAPTISTE/AFP/GettyImages

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Foto: ARIS MESSINIS/AFP/GettyImages

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Foto: JANEK SKARZYNSKI/AFP/GettyImages

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Foto: PATRICK LUX/AFP/GettyImages

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Foto: SERGEI SUPINSKY/AFP/GettyImages

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Foto: WILL OLIVER/AFP/GettyImages

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Foto: GENYA SAVILOV/AFP/GettyImages

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[Foto: AFP/Getty Images]

Ovviamente, e i vertici del collettivo femminile non lo nascondono – protestare nude è anche un modo per assicurarsi un’enorme visibilità da parte dei media di mezzo mondo:

C’è un’ideologia dietro il fatto di protestare in tolpess, ma abbiamo capito fin da subito che se ci levavamo la maglietta e urlavamo a voce alta era un ottimo modo per ottenere attenzione. Funziona. Ovviamente la gente parla della nostra nudità, ma ascolta anche il messaggio che portiamo.

Non è sempre semplice: Alexandra Shevchenko, che delle Femen è una delle fondatrici storiche ha ammesso che “per me è davvero molto difficile levarmi i vestiti e stare così in un luogo pubblico. Ma questa è la nostra lotta e lottare non è mai facile”.

Il campo di addestramento parigino non nasce da un’occupazione, ma da uno specifico invito:

La decisione di portare la lotta in Francia e aprire un campo di addestramento è stata un’iniziativa delle femministe francesi, che ci hanno mandato un messaggio dicendo che avevano bisogno di noi. Non pensavo che ne avessero bisogno: ma da quando siamo arrivate qui go incontrato molte donne francesi che mi hanno detto che bisognava ricominciare a lottare.

Continua Inna:

Il femminismo classico è come una signora malata e non funziona più. È bloccato nel mondo delle conferenze e del libri: noi abbiamo le loro stesse idee, ma una diversa strategia di lotta. Noi combattiamo in un modo che attrae le giovani donne verso i nostri ideali.

 

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Via: magazine.liquida.it


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