Dagli Stati Uniti appello alla calma alle autorità russe e agli oppositori
In oltre 40mila hanno aderito via Internet alla manifestazione convocata nella capitale russa, a Piazza Balotnaja dove gli zar facevano eseguire le condanne a morte, per protestare contro presunti brogli elettorali durante le operazioni di voto di domenica scorsa. Tre giovani attiviste del gruppo ucraino Femen hanno protestato spogliandosi davanti alla cattedrale del Cristo Salvatore, a pochi passi dal Cremlino
Protesta anti Putin a Mosca
MOSCA -
Una Mosca blindata si prepara alla più grande manifestazione dell’era di Putin contro il governo russo e per denunciare presunti brogli elettorali durante il voto di domenica scorsa. Scenario della protesta quella Piazza Balotnaja (delle Paludi) che all’epoca degli zar era luogo delle esecuzioni pubbliche. In questa piazza sono stati giustiziati, tra i tanti altri mandati a morte, il leader cosacco Stenka Razin, condottiero della rivoluzione contro lo zar Alessandro I, nel XVII secolo, ed Emeljan Pugaciov, pretendente al trono dell'Impero russo, che guido' una grande insurrezione cosacca, sotto il regno di Caterina II
Oltre 40.000 le adesioni raccolte in Internet, attraverso i principali social network, dagli organizzatori dell’evento, che hanno concordato il "trasferimento" della protesta con le autorità dalla vicina piazza della Rivoluzione, dove era inizialmente previsto il raduno. Ad anticipare, in modo singolare, la protesta annunciata ci hanno pensato tre giovani attiviste del gruppo ucraino Femen, arrivate a Mosca per partecipare alla manifestazione. Le tre ragazze si sono denudate davanti alla cattedrale del Cristo Salvatore, a pochi passi dal Cremlino, sollevando cartelloni con scritto ‘Dio, caccia lo zar!’, con un’evidente allusione a Vladimir Putin, spesso soprannominato dalla stampa ‘zar Vlad’. Dopo circa mezz'ora dall’avvio della protesta a nudo sono intervenuti gli agenti che hanno portato via le ragazze, che pare siano state presto rilasciate.
Raduni sono previsti anche in altre 80 città, mentre gli organizzatori temono provocazioni e già denunciano interferenze di hacker e pirati informatici. Un appello alla calma proviene dagli Stati Uniti, che invitano sia le autorità russe sia gli oppositori a mantenere il sangue freddo.
Ultima Modifica: 10 dicembre 2011, 00:35
Via: grr.rai.it
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