Finisce letteralmente in fumo la sede parigina delle Femen, l'organizzazione femminista ucraina nota per i suoi blitz di protesta in topless in mezza Europa e nord Africa. Un incendio ha devastato l'edificio che le attiviste utilizzano nella capitale francese. La Gendarmerie ha aperto un'inchiesta ipotizzando "un incidente", ma Femen sottolinea "l'inquietante coincidenza" di una telefonata che nei giorni scorsi aveva definito le sue attiviste come "streghe che meritano di bruciare". Lo stabile che si trova alla periferia nord-orientale di Parigi è stato avvolto dalle fiamme poco prima dell'alba. La scintilla sarebbe scoccata nella stanza in cui di solito dormiva la 23enne ucraina Inna Shevchenko che ha da poco ottenuto asilo politico in Francia.
Proprio Shevchenko, suo malgrado, è da qualche giorno oggetto di furibonde polemiche poiché il suo volto è stato scelto per raffigurare la nuova effige della Marianna francese su 600 milioni di francobolli emessi in occasione della recente festa nazionale del 14 luglio. In particolare gli attacchi verbali più violenti erano giunti da parte di ambienti della destra religiosa cattolica. Fortunatamente la giovane attivista non era presente nell'edificio in cui però dormivano altre cinque persone, una delle quali è rimasta leggermente ustionata a un braccio. Tra loro c'erano Pauline Hillier e Marguerite Stern, le due Femen detenute per quasi un mese in Tunisia a causa della protesta in topless del 29 maggio scorso a sostegno della blogger Amina.
Via: globalist.it
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