Notre Dame contro Femen: dopo il blitz a seno nudo di un po' di giorni fa il rettore della cattedrale di Parigi, monsignor Jacquin, ha deciso di querelare le spogliarelliste militanti del gruppo 'femminista' ucraino che avevano fatto irruzione nella chiesa per ''festeggiare l'addio del Papa''. Secondo una tv locale, il rettorato ha sporto una tripla denuncia, per danneggiamento, oltraggio sacrilego a luogo di culto e aggressione ai sorveglianti
Nei giorni scorsi altre vesibizioniste si sono fatte vive davanti a uno dei tanti tribunali dove si tengono sedute aventi ad oggetto Berlusconi.
Mesi fa le loro 'cugine' russe hanno voluto fare uno show, si fa per dire, nella Cattedrale di Mosca col riisultato di finire prima in camera di sicurezza, poi in aula di tribunale, infine dìetro le sbarre.
Queste povere donzelle non si rendono conto che le rivoluzioni non le si fanno con le tette al vento. Né profanando casa d'altri, né oltraggiando i sentimenti di tanta gente. La loro vorrebbe essere denuncia, di coswa ci sarebbe da vedere. Non é certo denuncia come vorrebbe essere. E allora cos'é? Boh, é possibile che sia quello che blogosfere dice essere "una parafilia che consiste nel piacere di denudarsi in pubblico", ovvero esibizionismo?
Tornando a Notre Dame ricordiamo che persone più importanti di loro diedero grandi feste rivoluzionarie: il Giorno delle abiure, la Festa della Dea Ragione e la Festa dell'Ente Supremo. Non si limitarono a scoprire il torace ma addirittura nel tempio gotico parigino allestirono un trono e ci misero sopra una ballerina-prostituta. Ce n'era anche un'altra: con la dea ragione la dea natura, in un momento in cui furono chiusi tutti i conventi, tremila, confiscati i beni della Chiesa, proibito l'abito talare e via dicendo.
Un vento, anzi un ventaccio, percorse la Francia mentre i "Femen" si dilaniavano l'un l'altro per accompagnare, grazie alla ghigliottina, nobili e rivoluzionari nell'ultimo viaggio senza il conforto, sul palco, del francescano che al morituo offriva la Bibbia da baciare. Non ìc'era neanche però la dea ragione. Di quel vento sono rimaste tracce, indubbiamente, ma Notre Dame é ancora là e sull'altare non c'é nessuna prostituta. Al più, ogni tanto per raro che possa essere, qualcuna di loro entra ma non si dirige là in fondo, sull'altar maggiore, ma al confessionale.
Non ci andranno le eroiche dello sventolio delle tette ma non potranno evitare il giudizio, forse più poi che prima, di chi glielo darà, inflessibilmente autentico: lo specchio.
Luca P. Alessandrini
www.gazzettadisondrio.it 10.3 n.7/2013, anno XVIIl
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