Marea: 20 anni a fianco delle donne. La mostra

Donne non si nasce, si diventa sosteneva Simone De Beauvoir. Sono stata fortunata perché sulla mia strada ho incontrato tante donne che mi hanno fatto capire cosa volevo essere e cosa non sarei mai diventata. A incominciare da mia madre, bellissima e fortissima come solo una persona che ha veramente vissuto sa essere. E da mia nonna, che mi ha lasciato un esempio chiaro da seguire. Senza contare tutte le donne che ho incontrato sulla mia strada e da cui ho rubato qualcosa.

Un cammino lungo, a volte complicato, ma sempre affascinante: quello del divenire e dell'essere donna. Un percorso che, dal 1994 a questa parte, vede in prima linea la rivista Marea. Il trimestrale femminista compie 20 anni di attività: anni sempre al passo con i tempi e sempre con uno sguardo proiettato al futuro.

Per festeggiare questo traguardo, in arrivo Venti - Vent'anni di Marea rivista femminista dal 1994, una mostra, ospitata a Palazzo Ducale a Genova (Sala Spazio Aperto, Cortile Maggiore), da mercoledì 18 a sabato 28 marzo (ore 15-19, tutti i giorni), dove saranno esposti i numeri della rivista, i prodotti editoriali, ma anche materiale audio e video, oltre a manifesti e locandine a documentare le iniziative promosse.

Ma anche dieci giorni di eventi per mostrare un universo femminile variegato e aperto ai venti - e qui il 20 scelto per il titolo non è casuale, come mi spiega Laura Guidetti, presidenta Associazione Marea - che soffiano e hanno soffiato sul mondo in questi anni.
Partita da una dimensione essenzialmente locale, Marea si è via via allargata con il tempo, raggiungendo oggi, grazie anche alle nuove tecnologie, un pubblico sempre più ampio e trasversale. Guidetti e Monica Lanfranco, direttora della rivista, ricordano ancora quando agli inizi gli articoli viaggiavano per posta, archiviati su floppy disk. O ancora, causa ritardi nella trasmissione, venivano dettati per telefono. Un patrimonio di esperienza e sapere di valore inestimabile, come sottolinea Lanfranco, fondamentale anche per le nuove generazioni e per i futuri sviluppi della rivista. Un avere presente il passato per poter guardare oltre con qualità e profondità.

Quello che colpisce, parlando con Guidetti e Lanfranco, è l'apertura di queste donne verso idee, punti di vista e proposte di lavoro. Un'apertura che vale la pena sottolineare perché quando si parla di femminismo troppo spesso si pensa a un universo rigido e inflessibile. Ma anche qui esistono persone: differenti, con idee che a volte si scontrano, ma sempre con l'obiettivo comune di combattere le discriminazioni di genere.

A sottolineare questa trasversalità che accoglie passato e presente, le ospiti scelte per questa dieci giorni di eventi. A incominciare da Soraya Post, la prima eurodeputata eletta al Parlamento europeo del Partito femminista svedese che interviene il giorno dell'inaugurazione della mostra, mercoledì 18 marzo, alle 17.30 (Sala della società di letture e conversazioni scientifiche, Palazzo Ducale). Un'occasione per confrontarsi sulla politica e non solo. Insieme a lei, Lorella Zanardo, scrittrice e blogger, e Monica Lanfranco nel ruolo di moderatrice.

Si prosegue giovedì 19 marzo (ore 17.30; Sala della società di letture e conversazioni scientifiche, Palazzo Ducale) con Lidia Menapace, la «storia del femminismo incarnato», per usare le parole di Lanfranco.

Venerdì 20 marzo (ore 21; Circolo Zenzero, via Torti 35), in serata, spazio alla pièce, proposta dalla compagnia teatrale Interezza, Donne che corrono con i lupi.

Sabato 21 marzo (ore 14.30-16.30; sede della mostra, Palazzo Ducale) l'associazione Hollaback, attiva contro le molestie sessuali in strada - ricorderete il video, diventato virale, della ragazza che si è ripresa mentre passeggiava per New York - tiene un seminario. Un incitamento, holla back, a non subire passivamente le molestie.

A dimostrare che gli stereotipi vanno combattuti anche con leggerezza, Marea ha deciso di invitare Maria Beatrice Alonzi e Giorgia Mazzuccato, autrici/attrici della web serie Sesso e calcio. Cosa succede se è una donna ama uno degli sport maschili per eccellenza? Un momento per rivedere insieme i cliché sessisti, con un sorriso intelligente. Lunedì 23 marzo (ore 17.30; Sala del camino, Palazzo Ducale).

Dopo la parentesi di mercoledì 25 e giovedì 26 marzo (ore 17.30; sede della mostra Palazzo Ducale) con l'appuntamento Femminista a chi?, letture con musica e video da Marea e dai classici del femminismo, si chiude sabato 28 marzo (ore 15-18.30; sala Società ligure di Storia Patria, Palazzo Ducale) con Freedom, equality, secularism. Protagoniste del seminario pubblico Maryam Namazie, iraniana fondatrice di One law for all, Nadia El Fani regista tunisina, Marieme Helie Lucas, sociologa algerina fondatrice della rete Wluml, e Inna Shevchenko, ucraina e leader di Femen. Un modo per portare alla luce «l'esistenza di un movimento critico intelligente all'interno del mondo musulmano», afferma Lanfranco. E per riflettere sul rischio del fondamentalismo religioso e di porre l'attenzione, grazie a sguardi differenti e internazionali, sulla questione dei diritti delle donne come diritti universali fondamentali.

Dieci giorni, dunque per discutere su temi, considerati classici del femminismo, ma non solo, perché parafrasando Robin Morgan «il femminismo è un movimento politico che afferma che le donne, la metà degli esseri umani del pianeta, hanno il diritto di prendere parola su tutte le questioni che interessano l'umanità, non solo e non soltanto su un ristretto numero di temi che le riguardano». Su questioni che coinvolgono tutti: uomini e donne. Semplicemente persone.

Open all references in tabs: [1 - 4]

Via: genova.mentelocale.it


Short link: [Facebook] [Twitter] [Email] Copy - http://whoel.se/~IDJNP$5v5

This entry was posted in IT and tagged on by .

About FEMEN

The mission of the "FEMEN" movement is to create the most favourable conditions for the young women to join up into a social group with the general idea of the mutual support and social responsibility, helping to reveal the talents of each member of the movement.

Leave a Reply