(di Olga Piscitelli)- RABAT - La copertina omofoba del settimanale Maroc-Hebdo solleva critiche e infiamma l'opinione pubblica. Nel bel mezzo del dibattito sulla depenalizzazione dell'omosessualità, fortemente caldeggiata da una parte del governo e sostenuta dal ministero della Salute, il titolo "Dobbiamo bruciare gli omosessuali?" è piombato come un sasso sulla società civile. "Scandaloso", bolla l'associazione Stop Homophobie: "L'omosessualità è punita con l'arresto, ma questo genere di giornalismo può andare in prima pagina senza conseguenze?". Non è la prima volta che il settimanale fa discutere. Una copertina precedente era stata bollata di razzismo, perché per fare il punto sull'emigrazione in Africa aveva titolato "Pericolo nero", per denunciare le migliaia di subsahariani che vivono in clandestinità in Marocco, "mendicando e dedicandosi al traffico di droga e alla prostituzione".
Ora la nuova copertina sugli omosessuali. Sono in molti gli internauti che segnalano al periodico, sulla pagina Facebook che la nuova Carta costituzionale marocchina all'articolo 23 mette al bando "ogni appello all'odio, alla violenza e al razzismo". Il servizio cui Maroc-Hebdo dedica la copertina nasce da un fatto di cronaca. Anzi due. Il primo risale alla fine di maggio, quando tre uomini sono stati condannati a tre anni di prigione per omosessualità. Poi, la settimana scorsa, due ragazze del collettivo internazionale Femen hanno fatto un happening a Rabat, mostrandosi nude sul piazzale della Tour Hassan il minareto di moschea, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema. Sono state fermate dalla polizia e di seguito espulse dal Marocco. Poco dopo due ragazzi, emulando il gesto delle Femen, si sono baciati in pubblico, nello stesso posto, un monumento storico e insieme un luogo religioso. Sono stati arrestati. È bastato che un canale televisivo tra i più seguiti indicasse l'indirizzo di casa dei due perché si scatenasse una sorta di ronda omofoba che solo l'intervento della polizia è riuscito a fermare. La Carta marocchina, adottata nel 2011 nel contesto delle Primavere arabe, stabilisce che "ciascuno ha diritto a proteggere la propria vita privata". Secondo un sondaggio realizzato a novembre dall'istituto TNS per il periodico TelQuel, più di 8 marocchini su 10 si dicono "per nulla favorevoli alla tolleranza nei confronti dell'omosessualità".
Via: ansamed.info
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