Russia. Femen anti-Putin arrestate. Ortodossi: “Clemenza”

MOSCA – Alla vigilia dell'8 marzo, anche gli ortodossi si mobilitano per la clemenza nel caso Pussy Riot: le due ragazze della band punk femminista arrestate sabato 3 marzo, il giorno prima delle elezioni presidenziali russe, in seguito a una performance "blasfema" nella Cattedrale di Mosca. Accusate (con altre "compagne" già rilasciate) di teppismo, incitamento all'odio religioso e cospirazione, rischiano da 2 a 7 anni di galera.

Il 21 febbraio, vigilia della Quaresima, le musiciste della band a volto coperto di fronte all'altare della chiesa madre di Mosca avevano cantato il brano "Sacra Merda": "Madre di Dio, caccia Putin", il ritornello che stigmatizza i legami tra Chiesa Ortodossa e Potere russo. Riuscite a fuggire, sono state poi scovate dalla polizia. Due di loro, Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina, madri di due bambini piccoli, trattenute in detenzione preventiva, hanno avviato uno sciopero della fame. Trasformando il caso in un dibattito nazionale.

A sollecitare una dura punizione per le ragazze era stato il Patriarca russo Kirill. Ma un gruppo di ortodossi ha scritto una lettera, firmata già da oltre 2mila credenti e non, in cui pur condannando il gesto lo invitano a "usare un atteggiamento Cristiano", richiamandosi al perdono evangelico, e "abbandonare la persecuzione delle attiviste".

Anche il blogger Alexiei Navalni, vicino alla chiesa, sul suo Live Journal le difende: un'azione "idiota" da parte di "stupide", ma tenerle in carcerazione preventiva è "una crudeltà senza senso", chiedendo al Patriarcato di "mostrare misericordia e liberare le vergini stolte".

Gli inquirenti avrebbero fatto trapelare che il caso è diretto "dai più alti livelli". Interrogato sulla questione, ieri il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, alla tv Dozhd ha ammesso che il premier russo ha sentimenti "negativi" nei confronti della performance, che ritiene "orrenda" pur non conoscendo i contenuti della canzone.

Secondo Marat Gelman, gallerista vicino al Cremlino, Kirill avrebbe chiesto personalmente a Putin una punizione severa "dimostrativa" per le ragazze. Domani a Mosca una serie di picchetti sono previsti in sostegno del gruppo.

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