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-Marco Margrita- A qualche giorno dall'elezione di Papa Francesco, nel commento al fatto richiestomi da "Il Laboratorio", scrissi: " Si rassegni Eugenio Scalfari, questo Papa ha il difetto di tutti gli altri: è cattolico ".
Sin da subito, infatti, ne trattai anche nel mio capitolo nell'instant book "Dalla fine del mondo – il sentiero di Papa Francesco" (Vita Edizioni – Marco Valerio), partì il tentativo di "acquisizione progressista" di Bergoglio. Un'operazione avvantaggiata da quella parte tradizionalista che si è esercitata in quotidiano dar da eretico al Santo Padre.
Tutti a discettare, progressisti e tradizionalisti, per trovare coerenza ai propri schemi, sulla totale discontinuità. Le "interviste" (virgolette d'obbligo) di Scalfari sono state uno dei vertici della costruzione mediatica del "papa relativista".
Il Sinodo straordinario, poi, come si è già detto in questa rubrica, è stato raccontato per sembrare il momento del cedimento al secolo (quando così non era).
Qualche giorno fa le ben retribuite, da lobbies varie, Femen si sono oscenamente esibite in San Pietro. Gesto inqualificabile, anche controproducente per chi vuole svuotare e non eliminare la Chiesa, ma seguente ad un maggior realismo: il Papa è sempre cattolico, non post come vorrebbero Scalfari, Mancuso e Kung.
Proprio all'indomani dell'esibizione delle Femen, incontrando i medici cattolici, Papa Francesco si è espresso, in assoluta continuità con i predecessori in modo molto netto su aborto, eutanasia e fecondazione artificiale.
Partendo dalla consapevolezza che " la vita umana è sempre sacra, valida ed inviolabile, e come tale va amata, difesa e curata", ha pronunciato parole i equivocabili. " Il pensiero dominante – chiaramente denunciato Francesco – propone a volte una ‘falsa compassione’: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica ‘produrre’ un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre".
Parlando, invece, nell'ambito del Colloquio internazionale sulla complementarietà tra uomo e donna, promosso in Vaticano dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, ha smascherato tutti quanti ne affermavano aperture a matrimoni e adozioni gay.
Ha detto, infatti, il Pontefice: "i bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papa' e una mamma, capaci di creare un ambiente idoneo al loro sviluppo e alla loro maturazione affettiva".
Ebbene si: le Femen, diversamente da tanti tiepidi cattolici che scalfareggiano, capisco che il Papa non ha smobilitato.
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