Calcio e prostituzione. Le ragazze di Femen, il gruppo di femministe ucraine famose per le loro proteste fatte di topless per attirare e fotografi e telecamere, e di aggressività per resistere alla presa di servizi di sicurezza e polizia, hanno nuovamente denunciato il rischio che gli Europei di calcio si trasformino per migliaia di tifosi in una colossale gita sessuale che approfitti delle donne polacche e ucraine. E così le attiviste si stanno “allenando” a rubare, addirittura, la Coppa d'Europa durante la finale.
Basta dare un'occhiata su Internet per comprendere che l'offerta a luci rossi da affiancare alla passione per il pallone in Ucraina è altissima. "L'industria del sesso si serve della povertà e della mancanza di cultura delle ragazze costrette a vivere con salari inadeguati al costo della vita che accettano di venire sfruttate" spiega una attivista.
Ma l'allarme è anche sanitario, L'Ucraina ha infatti il tasso di diffusione di Hiv più alto d'Europa. "Tra le lavoratrice del sesso il tasso di contagio da Hiv è il 9% più alto che nel resto della popolazione" spiega una rappresentante di una organizzazione Anti-Aids. La prostituzione in Ucraina non è legale, ma è punita come reato amministrativo. Nelle città dove si terranno le partite abbondano locali dedicati a lap dance, case d'appuntamento e hotel a luci rosse.
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Via: unita.it
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