La nuova legge spagnola sull’aborto sta scatenando la furia delle donne di mezza Europa, unite in una protesta corale che è iniziata sabato in tarda mattinata a Madrid, in piazza Atocha, per poi diffondersi nelle grandi capitali Parigi, Londra e, in Italia, principalmente a Roma e Milano.
Si tratta della così detta riforma Gallardon, dal nome del ministro della Giustizia del governo Rajoy, tanto contestata perché limita fortemente l’interruzione volontaria di gravidanza e la consente solo in caso di stupro o di rischio per la salute fisica o psichica della donna. L’urlo di protesta femminista “Yo decido” (decido io) rivendica il diritto per la donna di decidere – liberamente e senza intromissione alcuna da parte del potere politico- se fare ricorso o meno all’aborto in caso di gravidanza indesiderata.
Alla protesta contro una legge giudicata “un’imposizione medievale”, si è unito anche il grido di condanna di un gruppo di Femen che si è denudato gettando i propri indumenti addosso all’arcivescovo di Madrid, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela. Quando ieri sera Varela si apprestava a celebrare la messa, mentre entrava nella chiesa di San Justo e Pastor, nel centro della capitale, il gruppo delle attiviste formato da 5 donne lo ha bloccato e, denudandosi pubblicamente, gli ha urlato contro “l’aborto è sacro!”. Senza niente replicare, dopo un iniziale momento di sbigottimento è poi rientrato in chiesa, e le Femen sono state allontanate dalle forze dell’ordine tra gli applausi dei passanti che avevano assistito al lancio degli abiti sul vescovo.
Via: urbanpost.it
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