Tunisia, Amina lascia le Femen:
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Martedì, 20 Agosto 2013 05:17
La giovane attivista contesta due manifestazioni inscenate dall'organizzazione in Francia mentre lei era in carcere. E definendosi ormai "anarchica" si chiede: "Se fosse Israele a fornire i fondi?"
L'ultima foto che Amina ha messo online (ansa)TUNISI - Amina Sboui, la militante tunisina scarcerata a inizio agosto (foto) dopo due mesi e mezzo di detenzione, ha annunciato che lascerà il gruppo femminista Femen, che accusa di islamofobia e di avere un sistema di finanziamento opaco. "Non voglio che io mio nome sia associato a un'organizzazione islamofoba. Non mi è piaciuta l'azione in cui le ragazze strillavano 'Amina Akbar, Femen Akbar' (una parodia di preghiera) davanti all'ambasciata di Tunisia in Francia, o quando hanno bruciato la bandiera di Tawhid (dogma fondamentale dell'islam) davanti alla moschea di Parigi", ha dichiarato all'edizione maghrebina del sito di informazione dell'Huffington Post. Parole che contrastano con quanto la giovane aveva detto uscendo dal carcere ("Non lascerò mai le Femen").
La diciottenne attivista divenuta nota in tutto il mondo come Amina Tyler dopo aver messo online sue foto a seno nudo ha evidentemente cambiato idea: le azioni del gruppo "hanno colpito molti musulmani e molte persone a me vicine. Bisogna rispettare la religione di tutti", ha affermato riferendosi a due manifestazioni inscenate in Francia per sostenerla mentre era in carcere per aver dipinto a metà maggio la parola "Femen" sul muretto di un cimitero di Kairouan, 150 chilometri a sud di Tunisi, con l'obiettivo di protestare contro un corteo salafita.
Amina, che ormai si definisce "anarchica", ha messo in dubbio anche le fonti di finanziamento del movimento: "Non le conosco. Ho chiesto più volte a Inna (Shevchenko, la leader delle Femen, ndr) ma non ho mai ottenuto risposte chiare. E se fosse Israele a finanziare l'organizzazione? Voglio sapere".
La settimana scorsa la giovane tunisina ha pubblicato su internet una nuova foto in cui, a seno nudo, accendeva una sigaretta con una molotov. Questo mentre la Tunisia vive un momento di profonda crisi
politica, con l'opposizione che reclama le dimissioni del governo guidato dagli islamisti dopo l'assassinio, il 25 luglio scorso, del deputato Mohamed Brahmi.
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Diritti delle donne, femen, tunisia, Amina Sboui, amina tyler
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