(Aki) - ''Quello che ha fatto Amina non è un'aggressione ai siti sacri''. Così l'attivista tunisina Ahlam Belhaj, presidente dell'associazione Donne democratiche, commenta l'arresto della giovane Amina Tyler, esponente di 'Femen' e protagonista di una campagna a seno nudo in difesa dei diritti delle donne, in stato di arresto per aver compiuo ''atti provocatori'' in un centro religioso. ''Non conosco i dettagli dell'accaduto, ma solo quello che è stato diffuso dai media - ha detto Belhaj ad Aki - Adnkronos International - e non vedo in tutto cio' alcuna aggressione ai siti sacri perché una persona che va in giro a seno nudo non rappresenta alcun pericolo e non servono misure preventive''. Domenica Amina si è recata in un centro religioso di Kairouan dov'era in programma il congresso annuale del gruppo islamico radicale Ansar al-Sharia, vietato dal governo guidato dal partito moderato di Ennahda. Qui l'attivista è stata fermata dopo aver scritto la parola 'Femen' sul muro vicino alla principale moschea.
''La nostra associazione, insieme alla Lega tunisina per la Difesa dei diritti umani, seguira' il processo di Amina e controllera' quanto vengono rispettate le regole - ha annunciato Belhaj - E se ci saranno aggressioni alla sua liberta' personale o atti di violenza contro di lei''. L'attivista tunisina si è poi detta ''contraria a tutte le politiche preventive, alle aggressioni contro le liberta' con la scusa che possano danneggiare gli altri''. ''La legge o le autorita' intervengano solo nei casi di violenza o della restrizione della liberta' degli altri. Ci sono altri modi per affrontare fenomeni sociali. Difendiamo il rispetto dei diritti personali di ognuno'', ha concluso.
Via: adnkronos.com
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