ANKARA, 30 MARZO 2014 - Si stanno svolgendo in queste ore le elezioni amministrative in Turchia per rinnovare sindaci e amministrazioni locali. 50 milioni sono i cittadini delle 81 province che si stanno recando alle urne, aperte da questa mattina alle 7 e fino alle 16 nella zona orientale della Turchia, e dalle 8 alle 17 nell'area occidentale.
Elezioni che si riveleranno un "test" per il premier Erdogan, che ha anche rinviato l'introduzione dell'ora legale di 24 ore in tutto il paese per evitare che gli elettori sbagliassero orario. Una "strategia" che sta creando, più che altro, confusione e disagi in diversi seggi elettorali.
Nelle ultime ore si sono verificati sanguinosi scontri che sono costati la vita ad otto persone, mentre altre trenta sono rimaste ferite. Gli episodi di violenza sono esplosi nel villaggio di Yuvacik, nella provincia sudorientale di Sanliurfa, al confine con la Siria, dove sei uomini sono rimasti uccisi in una sparatoria tra due famiglie rivali . Molte persone, invece, sono rimaste ferite in un distretto della stessa provincia dopo un'altra lite tra famiglie. Altri due uomini sono rimasti uccisi in una sparatoria tra i parenti di due candidati alla muncipalità del villaggio di Golbasi, nella provincia meridionale di Hatay.
La giornata elettorale è stata, inoltre, movimentata da un'incursione di due militanti del gruppo femminista Femen nel seggio elettorale dove vota Erdogan, nel quartiere asiatico di Uskudar, ad Istanbul. Le donne si sono spogliate a seno nudo per protesta, e sono state immediatamente arrestate.
L'esito delle elezioni sarà decisivo per il futuro politico del primo ministro Recep Tayyip Erdogan, una sorta di "prova generale" in vista delle presidenziali del 10 agosto. Soprattutto dopo gli ultimi scandali che l'hanno coinvolto, e dei quali continua a dichiararsi innocente. Erdogan, infatti, ha censurato e bloccato social network come Youtube e Twitter, per impedire la pubblicazione in rete di alcune intercettazioni che mostrerebbero l'implicazione dello stesso Erdogan in atti di corruzione.
Ma nonostante queste premesse, Erdogan ha un forte appoggio della classe musulmana, e gioca a suo vantaggio anche una presenza di partiti d'opposizione sfaldati ed in contrasto tra loro. Secondo i sondaggi il partito di Erdogan, l'Akp, potrebbe avere quindi la meglio sull'opposione. Ma, per scoprirlo, si attende soprattutto lo spoglio delle schede di Ankara ed Istanbul, dove il primo ministro ha perso notevoli consensi.
Il premier turco ha già annunciato che se il suo partito islamico subirà un crollo di consensi e non otterrà questa sera il primo posto, lascerà la politica.
Fonte: Il Messaggero
Valentina D'Andrea
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