E’ tornata a farsi sentire Amina Tyler, la tunisina 19 anni che a Marzo aveva postato su Facebook una sua foto a seno nudo in segno di protesta proprio come le donne “Femen“, un movimento di protesta ucraino fondato a Kyiv nel 2008. Il movimento è divenuto famoso, su scala internazionale, per la pratica di manifestare in topless contro il turismo sessuale, il sessismo e altre discriminazioni sociali.
Dopo la pubblicazione delle foto Amina era scomparsa, in molto pensavano fosse stata rapita, e questi non avevano torto, ma la cosa sconcertante è che a rapirla fu proprio la sua famiglia.
Ora Amina parla di nuovo, è scappata dai suoi aguzzini: “Ora sto bene, ma non sono certo stata bene nelle ultime settimane. La mia famiglia mi ha portata via da Tunisi dopo la pubblicazione delle mie foto a seno nudo: mi hanno picchiata e dato degli psicofarmaci, mi costringevano a leggere il Corano. Ma sono riuscita a scappare e non ho intenzione di fermarmi. Mi batterò ancora per le mie idee”.
Ma vuole anche raccontare cosa le è successo, e lo fa parlando con Repubblica: “Un giorno ero seduta in un caffè a Tunisi, improvvisamente sono comparsi mio cugino e mio zio. Uno dei miei amici aveva detto a mia madre che ero lì. Mi hanno preso di forza e poi mi ha lasciato andare bruscamente a terra, la schiena mi fa ancora male dopo un mese. Poi mi hanno portato via in macchina tappandomi la bocca“. E questo è solo l’inizio: “A casa hanno iniziato a picchiarmi, finché mio padre ha detto basta“. “Poi finalmente sono riuscita a scappare“.
Amina però non si sente al sicuro: “Mi stanno cercando, lo so, ma io non mi fermo“.
Il movimento Femen è stato fondato dall’economista Anna Vasylivna Hutsol e lo spiega così: “Ho fondato Femen perché ho capito che nella nostra società mancavano donne attiviste; l’Ucraina è maschilista e le donne hanno un ruolo passivo“.
Via: metello.com
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