In topless la lunga sfida al potere

Ecco la sequenza delle proteste che hanno fatto più discutere:

9 febbraio 2011
Il gruppo scende in campo per l'Egitto in favore della rivolta contro il presidente Mubarak. Davanti all'ambasciata egiziana a Kyiv le manifestanti chiedono le dimissioni di Mubarak, in nome della democrazia.
3 febbraio 2011

Femen schierate alla stazione di Kyiv: bersaglio della protesta il presidente ucraino Viktor Yanukovich e i suoi "apprezzamenti" sulle donne ucraine "discinte": "Le nostre donne, bellezze che attirano gli imprenditori ad investire nel Paese".
1 febbraio 2011
Le attiviste del gruppo Femen in topless protestano contro il piano del governo che vieta di stendere i panni sui balconi della città di Kyiv, in vista dei preparativi degli Europei di calcio 2012, che si disputeranno in Ucraina e Polonia. La misura prevede l'obbligo per i residenti delle zone in prossimità degli impianti sportivi, di tenere puliti i balconi: divieto assoluto di stendere la biancheria.
Le giovani hanno hanno sfidato le temperature di cinque gradi sotto lo zero e a modo loro hanno fatto capire cosa ne pensano del provvedimento del governo ucraino.
Tra gli slogan: "I balconi sono della gente!?", "Proprietà privata".
17 dicembre 2010
Le attiviste stavolta scendono in piazza a Kyiv per protestare contro l'assenza di donne nel governo ucraino.
11 novembre 2010

Le giovani del gruppo Femen interrompono la cerimonia di apertura della settimana della cultura iraniana in Ucraina, a Kyiv, per protestare contro l'Iran a favore di Sakineh, la donna condannata alla lapidazione per adulterio.
09 novembre 2010
Bersaglio della protesta sempre la Russia, Putin e la politica autoritaria nei confronti dell'ex repubblica sovietica.
3 novembre 2010
La protesta davanti all'ambasciata iraniana a Kyiv a sostegno di Sakineh, la donna condannata alla lapidazione per adulterio.
Tra gli slogan: "Età della pietra?", "L'Ucraina accetta un omicidio?"
27 ottobre 2010
In topless contro Vladimir Putin. Il gruppo femminista Femen è sceso in piazza a Kyiv stavolta per protestare contro la visita di due giorni del primo ministro russo in Ucraina. Le giovani, sotto la statua di Lenin nel centro della città, hanno urlato slogan contro Putin e l'aumento dell'influenza russa sull'ex repubblica sovietica: "Non ci arrenderemo al Cremlino", "Maestro di judo - lotta con gli altri".
8 settembre 2010
Stavolta le attiviste di Femen organizzano un sit-in a favore dell'ex porno attrice Anastasia Grishay (Wiska) . La donna trovata dalle autorità con materiale pornografico, totalmente illegale in Ucraina, rischia l'arresto e la privazione della patria potestà sui suoi due figli. "Giù le mani dai miei figli!" si legge in un cartellone.
24 agosto 2010
Nel 19/mo anniversario dell'indipendenza dell'Ucraina Femen celebra l'evento nel centro di Kyiv.
Tra gli slogan: "Io sono indipendente!", "L'Ucraina sono io".
15 luglio 2010
Stavolta le giovani attiviste organizzano un sit-in contro la scarsità d'acqua in alcune zone del Paese e l'aumento generalizzato dei prezzi.
3 giugno 2010
Le attiviste, vestite con le divise della 'polizia anti-sommossa' inscenano una finta rissa in piazza dell'Indipendenza a Kyiv per contestare la censura e la repressione dei media in Ucraina.
17 marzo 2010
Uno dei principali argomenti di protesta delle attiviste di Femen si rivolge contro l'assoluta mancanza di rappresentanti donne all'interno dell'esecutivo di Kyiv.
28 febbario 2010
Incidenti durante la manifestazione di Femen in piazza Indipendenza a Kyiv. Le attiviste contestano la disastrosa partecipazione degli sportivi ucraini ai Giochi Olimpici di Vancouver.
7 febbraio 2010
Elezioni presidenziali: le attiviste promuovono una campagna a favore della democrazia.
Tra gli slogan: "Non vendete il vostro voto", "L'ultimo giorno della democrazia'.
9 novembre 2009
Epidemia di influenza. Le femministe scendono in piazza contro la gestione delle misure di contrasto al virus adottate dalle autorità ucraine.
18 ottobre 2009
La protesta contro il dilagare del turismo sessuale in Ucraina.
Tra gli slogan: "L'Ucraina non è un bordello!', "Le ragazze ucraine non sono prostitute!".
23 agosto 2009
Festa dell'Indipendenza, le ragazze di Femen contestano le celebrazioni in un Paese, a loro avviso, non ancora pienamente democratico e non in grado di tutelare i diritti dei propri cittadini.
Tra gli slogan: "Una prostituta europea su quattro è ucraina".
21 agosto 2009

Le attiviste davanti all'ambasciata afghana a Kyiv protestano contro l'Afghanistan e la legge che consente agli uomini sciiti di negare cibo e sostentamento alle mogli se rifiutano di obbedire alle loro richieste sessuali.
19 ottobre 2008
Elezioni anticipate: una delle prime proteste del movimento Femen contro l'impasse politico. I loro "strali" si indirizzano sui politici che hanno condotto una campagna politica denigratoria con il solo scopo di gettare fango sugli avversari.

Via: ansa.it


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The mission of the "FEMEN" movement is to create the most favourable conditions for the young women to join up into a social group with the general idea of the mutual support and social responsibility, helping to reveal the talents of each member of the movement.

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