Anna Hutsol (a destra nella foto) durante una conferenza stampa
Anna Hutsol, leader del gruppo ucraino Femen noto per le provocatorie proteste politico-religiose condotte dalle sue attiviste a seno scoperto, è stata bloccata all’aeroporto di San Pietroburgo e rispedita in Francia, da dove proveniva. La notizia è stata data dalla polizia di frontiera russa, senza spiegazioni sui motivi del divieto d’ingresso in Russia. Hutsol, cittadina ucraina, non ha bisogno di visto per entrare in Russia dunque deve essere su una “lista nera” di persone sgradite. Di recente il gruppo Femen, che inizialmente pareva essenzialmente puntare a un folclorismo mediatico tollerato senza problemi dalle autorità di Kyiv, ha politicizzato molto le sue iniziative – ora centrate sempre sui diritti delle donne e sulla polemica contro la chiesa ortodossa (e non solo) – ed è finito nel mirino del governo ucraino, al punto da doversi trasferire a Parigi. Ancora il mese scorso la polizia di Kyiv ha fermato Anna Hutsol per interrogarla in merito a una delle azioni di Femen che hanno suscitato più scalpore, l’abbattimento di una croce di legno in un parco della capitale. In Russia il gruppo non ha mai compiuto azioni eclatanti, ma si è schierato con veemenza a difesa delle attiviste del gruppo punk-femminista Pussy Riot processate e condannate per teppismo e istigazione all’odio religioso.
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