“Belle, svestite e molto arrabbiate”, si legge nel ritratto delle Femen che Gianna Fregonara ha scritto per La Lettura. A me le Femen piacciono: mi piace la loro grinta, la loro spavalderia, la loro determinazione, il loro “andare per le strade, essere poco cerebrali”, come ha raccontato una delle leader, Josephine Witt, a Mara Gergolet.
Ma se ai tre aggettivi che le qualificano togliessimo il primo - belle – mi piacerebbero ancora di più.
A quando Femen in là con gli anni e con i seni un po’ cadenti, come la proto-Femen che vedete qui sopra, la poetessa Alda Merini? Svestita, molto arrabbiata. E straordinariamente efficace nel dimostrare che sì, il corpo nudo può diventare uno strumento politico.
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
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